Brexit sta frenando la ripresa economica
“Il ciclo economico europeo ha toccato il punto massimo di espansione nel primo trimestre 2016, rallentando già prima della Brexit, mentre ora diminuirà in modo più marcato. La ripresa economica mondiale attesa nel secondo semestre dell’anno non ci sarà”. È l’opinione di Maurizio Novelli, gestore Lemanik Global Strategy Fund, che si contraddistingue per una performance positiva del 11,92% da inizio anno.
In un contesto del genere, si legge in un comunicato “non si realizzeranno gli attesi profitti sui listini americani, che esprimeranno multipli sempre più insostenibili rispetto a tutti gli altri mercati, come i listini di Europa e Giappone, che hanno già in corso una correzione”, spiega Novelli. “Gli investitori hanno, pertanto, iniziato a valutare l’inefficacia degli interventi delle banche centrali sull’economia reale. In particolare, l’ostinazione della BCE nell’implementare il Quantitative Easing anche sul debito corporate sembra un’ultima mossa: tale intervento poteva essere tenuto a disposizione in caso di eventuali peggioramenti o per eventi negativi futuri. La Bank of Japan, infatti, si è fermata al momento opportuno, non sostenendo a tutti i costi il trend di indebolimento dello yen, quando il mercato stesso non crede in uno yen debole. Resterà in attesa del momento più adatto per agire, quando l’intervento risulterà più efficace. La BCE invece è diventata schiava delle aspettative di breve termine dei mercati, rischiando di perdere la credibilità necessaria”.
Il fatto che le attenzioni dell’Unione europea e del Regno Unito si stiano concentrando su come gestire il problema Brexit, stanno mettendo pericolosamente in secondo piano le strategie di politica economica: le banche centrali, che già oggi invocano interventi strutturali, rimarranno ancora più sole a gestire la situazione.
Questa situazione di incertezza potrebbe comportare un indesiderato rafforzamento del dollaro con conseguenti danni alla crescita internazionale: la Federal Reserve stessa “è sempre meno convinta di un rialzo dei tassi. Lo yuan cinese, inoltre, ha iniziato a svalutare ancora accentuando le pressioni deflazionistiche mondiali”. Gli investitori non sanno più dove focalizzare i propri investimenti: negli ultimi mesi hanno puntato su oro e titoli di stato Usa con il trading a due/tre giorni padrone del mercato.
Breaking news
Il Gruppo Mondadori, tramite Mondadori Libri, ha acquisito il rimanente 25% di A.L.I., portando la sua partecipazione al 100%. L’operazione è stata conclusa esercitando un’opzione call prevista dal contratto del maggio 2022. Il prezzo provvisorio dell’acquisizione è di 12,2 milioni di euro, basato sull’EBITDA medio 2023-2024 e sulla posizione finanziaria netta positiva della società al 31 dicembre 2024.
Nel quarto trimestre del 2024, Mercedes-Benz ha registrato un incremento del 5% nelle vendite rispetto al trimestre precedente, con una forte performance nel segmento di lusso. Nonostante un leggero calo complessivo rispetto all’anno precedente, l’azienda ha dimostrato la sua resilienza in un mercato globale complesso, sostenuta da modelli di successo come GLC e Classe E e un aumento significativo delle vendite di veicoli ibridi plug-in.
A novembre 2024, la produzione industriale in Spagna continua a rallentare, registrando un calo dello 0,4% su base annuale, secondo i dati dell’INE. Questo risultato segue il decremento dello 0,5% di ottobre, andando contro le previsioni degli analisti. L’indice grezzo mostra una diminuzione del 3,4% annuo, mentre su base mensile si osserva un calo dello 0,8%.
La Borsa di Tokyo chiude in ribasso, influenzata negativamente dai settori automobilistico e farmaceutico e dall’attesa per i dati sull’occupazione USA. Il Nikkei scende dell’1%, con Otsuka Holdings e Toyota in forte calo. Anche Fast Retailing registra una significativa diminuzione, legata ai deboli profitti in Cina. I titoli di stato giapponesi a 10 anni raggiungono il loro massimo dal 2011.