Aver conquistato la Brexit sembrava per lui il coronamento di tutta una vita politica, ma Nigel Farage, ex leader di Ukip e uomo di punta della campagna per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, non lascia: raddoppia. Farage, infatti, partirà a breve in un tour europeo nel quale cercherà di convincere altri Paesi che organizzare referendum analoghi a quello britannico è una buona idea. “Una delle gioie date dal non continuare come capo di partito è avere più tempo, così girerò per l’Europa per aiutare altri movimenti indipendentisti, ma non dirò loro come votare”, ha dichiarato l’eurodeputato britannico in un’intervista a Politico, dimostrando che l’appetito per l’Europa delle nazioni indipendenti non si sazia con la sola uscita della Gran Bretagna. “Dovremmo festeggiare un’Europa diversa di stati nazionali indipendenti e se posso fare qualcosa per aiutare questo progetto, lo farò”.
La prima tappa di Farage sarà in Grecia, un Paese che dei limiti dell’Unione Europea ne sa già qualcosa: “Andrò ad Atene a settembre e terrò un grosso simposio sulle alternative all’euro”. Secondo il fondatore dello Ukip altri fronti caldi per l’euroscettismo saranno la Danimarca, l’Olanda e, anche se pochi ne avevano tenuta a mente la possibilità, la Repubblica d’Irlanda: “Penso che ci sia un buon pensiero euroscettico in Eire ed è abbastanza profondo”, ha detto Farage evocando i due referendum con cui il Paese aveva rigettato modifiche ai trattati e la Costituzione europea, “non sarei minimamente sorpreso” se l’Irlanda indicesse un referendum Eirexit.
Nel frattempo Farage ha dato fiducia al nuovo primo ministro britannico, Theresa May, nonostante il suo appoggio alla campagna del Remain: “ha detto che Brexit vuol dire Brexit e io le credo”, ha affermato. May ha promesso che fra le missioni del governo sarà incluso il drastico taglio all’immigrazione, argomento che tanto ha influenzato l’esito del referendum. E se May dovesse cedere alle richieste dell’Europa sul mantenimento della libera circolazione? In tal caso Farage è pronto al ritorno in prima linea: se le cose non cambiano allora “non avrete visto ancora niente”.