MILANO (WSI) – Il rigore eccessivo della Germania e di altri Paesi poco propensi ad accettare nuovi meccanismi di solidarietà, le emergenze migratorie e quelle terroristiche che minacciano ogni giorno il cuore dell’Europa e sullo sfondo lo scarso ruolo propulsivo delle istituzioni europee, in particolare della Commissione europea. E’ da queste premesse che il Movimento Cinque Stele ha presentato una mozione con cui chiede di rifiutare l’unità e la messa in comunione delle politiche dell’Unione Europea.
“Il nostro Paese, alla ricerca di una nuova governance economica, ha provato a spingere per una ridefinizione delle priorità e della strategia complessiva dell’Unione a favore di una maggiore flessibilità nelle politiche di bilancio nazionali; tuttavia, come è noto, ha dovuto fare i conti con tre ostacoli principali: l’eccessivo rigorismo della Germania e di altri Paesi (guarda caso gran parte dei quali non mediterranei) con poca propensione a accettare nuovi meccanismi di solidarietà; l’esplodere di altre emergenze, quali la crisi migratoria e l’ondata di attacchi terroristici in Europa, di fatto diventate più prioritarie relegando in secondo piano le strategie di riforma economica; lo scarso ruolo propulsivo delle istituzioni europee, in particolare della Commissione; in tal senso, di fronte all’inasprirsi della crisi di fiducia all’interno dell’Unione europea (l’esito della «Brexit» rischia di essere solo un primo tassello) e all’incapacità delle sue istituzioni di darvi una risposta adeguata, occorrerebbe rilanciare l’avvio di una più ampia riforma della stessa per ridarle legittimità e consentire un approfondimento dell’integrazione fra i Paesi dell‘eurozona”.
Da qui il Movimento guidato da Beppe Grillo, diventato la prima forza politica del paese, chiede al Governo Renzi un impegno preciso.
“Promuovere una riflessione sulla sostanziale e incontrovertibile inadeguatezza delle politiche promosse, degli interessi tutelati e dell’impianto istituzionale dell’Unione europea nel rispondere alle necessità e ai bisogni reali dei cittadini europei, innescando in tal modo il rifiuto dell’unità e della messa in comunione delle politiche; a promuovere la concentrazione delle risorse dell’Unione destinate alla lotta al terrorismo per migliorare la sicurezza interna dei cittadini europei attraverso il potenziamento delle reti di intelligence nazionale e l’armonizzazione dei quadri normativi relativi all’intelligence, favorendo altresì la collaborazione in tal senso con la Federazione russa e con i Paesi del Nord Africa, al fine di utilizzare appieno le capacità tecnico-operative attuali”.