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Buffett, per questo mercato la corsa è finita

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NEW YORK (WSI) – Se ci si basa sui movimenti di portafoglio delle cosiddette mani pesanti e sulla strategia del più ricco investitore al mondo – Warren Buffett è tra quelli che hanno avuto maggiore successo sul mercato finanziario negli ultimi 30 anni – l’azionario è il mercato più sopravvalutato che c’è in giro al momento. La Borsa americana, in particolare, è satura e non ha più margine per spingersi al rialzo.

Non mancano gli analisti e commentatori che da inizio anno sono diventati ribassisti, proclamando la fine della corsa per l’S&P 500 . A conti fatti, dopo sei mesi si può affermare che si sono sbagliati, principalmente per via di tre elementi (l’indice allargato ha raggiunto i massimi di tutti i tempi).

  1. Innanzitutto non tutti gli investitori evidentemente condividevano lo stesso scetticismo.
  2. In secondo luogo il mercato ha dimostrato di avere ancora fiducia nelle banche centrali, nonostante l’inefficacia dimostrata sin qui dalle manovre per sostenere l’economia reale.
  3. Infine, è stato probabilmente sottovalutato l’appetito per il rischio e per i titoli azionari in un contesto di tassi bassi. 

Tuttavia negli ultimi giorni le mani forti hanno incominciato a esprimere il loro sentiment negativo sull’azionario e sui mercati a maggiore rischio. Può essere dunque che i ribassisti di gennaio abbiano solo anticipato i tempi. Cosa ha fatto cambiare idea ai grandi investitori come Buffett? Il ritorno da investimento offerto.

Visto calo del 2% del ritorno da investimento

L’equilibrio dei rischi presi rispetto al ritorno da investimento è una delle strategie di investimento principali. Investire è alla fine dei conti un gioco di probabilità, dal momento che nessuno ha una sfera di cristallo e il meglio che si può fare è provare a fare scommesse quando le possibilità di vittoria sono dalla propria parte, più alte di quelle di sconfitta.

 

Ebbene, in questo preciso momento le quote dei bookmaker non sono in favore di chi punta sul mercato azionario. A dimostrarlo è la strategia utilizzata da Buffett: il suo metodo preferito per misurare la potenzialità di un dato mercato dice che l’azionario americano è nettamente sopravvalutato.

Confrontare la capitalizzazione totale del mercato con il Pil è “probabilmente il miglior modo per misurare a che punto sono arrivate le valutazioni” di un tale mercato. Al momento quel rapporto tocca il 121%. Solo una volta dal 1971 il mercato azionario ha raggiunto una sproporzione simile rispetto alla crescita economica: a dicembre del 2000.

Il ritorno annuale da investimento previsto per chi investe nella Borsa Usa è dello 0,1%, dividendi compresi. Il rendimento attuale è circa del 2,04%. Ciò significa che il rendimento offerto dal mercato azionario, stando a questi calcoli e stime, è destinato a perdere circa due punti percentuali da qui a un anno.

Calcoli tratti da GuruFocus.com