ROMA (WSI) – Dopo i due attentati di matrice jihadista nel sud della Germania, in Baviera, la Cancelliera Angela Merkel ha visto crollare il grado di consensi del popolo nei suoi confronti. È un segnale di come siano state mal digerite le politiche delle “porte aperte” decise dalle leader tedesca per accogliere i rifugiati.
Dall’ultimo sondaggio condotto da ARD-Deutschlandtrend emerge che il grado di approvazione di Merkel è sceso del 12% al 47%, il secondo livello più basso dall’inizio dell’esperienza dell’attuale parlamento.
Un mese fa il suo tasso di popolarità era al 59%: era questa la percentuale di tedeschi soddisfatti del suo lavoro, la più alta da settembre 2015. A giugno il tasso era al 50%, a riprova della volatilità dell’opinione della gente e di quanto incerte saranno le elezioni dell’anno prossimo.
I risultati degli ultimi sondaggi sono la dimostrazione della frustrazione dei cittadini nei confronti delle politiche di immigrazione del governo: solo il 34% degli interpellati ha detto di essere soddisfatto o molto soddisfatto delle sue politiche, il risultato peggiore dal 2015.
E pensare che la scorsa estate la Cancelliera e i tedeschi erano stati lodati per il coraggio mostrato con le loro politiche di accoglienza, che andavano in controtendenza in un’Europa che, in un’epoca di “terrorismo da strada”, ha sempre più paura della minaccia ‘straniera’, anche se poi i terroristi si rivelano essere più spesso giovani connazionali folli indottrinati dall’ISIS, piuttosto che rifugiati.
L’anno prossimo si terranno le elezioni generali in Germania, oltre che quelle presidenziali in Francia. Si tratterà in qualche modo di due referendum sull’Europa unita. Merkel deve cercare di convincere i tedeschi di avere le ricette giuste per tenere insieme l’Europa, sapendo al contempo anche come cambiare la politica interna. In Francia la minaccia si chiama invece Front National, partito populista ed anti europeista per definizione.