Via gli eccessi, le consorterie e le cricche del passato: la nuova Veneto Banca sotto l’egida del fondo Atlante guidato da Alessandro Penati, assicurano da Montebelluna, sarà contraddistinto dalla trasparenza. Lo afferma lo stesso numero uno di Atlante in un messaggio indirizzato agli azionisti: “Oggi inizia il nuovo corso di Veneto Banca contrassegnato dalla discontinuità rispetto alle passate gestioni in termini di legalità, trasparenza, controlli e strategie”. Il primo atto: la riduzione dei membri del consiglio d’amministrazione da 14 a 11 “per assicurare più efficienza e con un conseguente risparmio di costi”.
Le prospettive dell’istituto veneto lasciano, inoltre, in piedi l’ipotesi di fusioni, come sottolineato da Penati secondo il quale “Veneto Banca è aperta a valutare l’ingresso nel capitale di partner finanziari o industriali solo se in grado di garantire apporti reali di capitali e ad esaminare ipotesi di quotazione o fusione”. Non solo, per gli azionisti, che negli ultimi mesi hanno dovuto patire drastiche riduzioni del proprio capitale investito nella banca, Penati ha garantito che coloro che non risultino compromessi con le passate gestioni avranno diritto ad acquistare azioni dell’istituto agli stessi 10 centesimi con il quale Atlante ha comprato le sue quote, qualsiasi sarà in futuro il valore della banca.
“Veneto Banca dovrà ritornare a perseguire l’interesse dei risparmiatori e a erogare il credito secondo il merito e non secondo comportamenti illegali o rapporti di amicizia o consorteria. In questo senso”, ha dichiarato Penati, “la banca dovrà segnare una radicale discontinuità con le gestioni fallimentari del passato, forte di un nuovo consiglio di amministrazione composto da personalità totalmente indipendenti e di riconosciuta professionalità. […] Verranno eliminati tutti i lussi e gli sprechi del passato e sarà imperativo ritornare a una redditività sostenibile con crescita dei ricavi, taglio dei costi e una produttività in linea con i migliori concorrenti”.