Banca d’Inghilterra, QE è un flop: 52 miliardi di sterline a vuoto
Un mercato del genere non promette bene. Il programma di acquisto di titoli della Banca d’Inghilterra è stato un fallimento per il momento. Già al secondo giorno gli obiettivi delle sue operazioni di acquisto di bond non sono stati raggiunti. Il motivo principale è da ricercare nel fatto che gli investitori non hanno alcuna intenzione di liberarsi dei titoli a lunga scadenza, che sono quelli nell’universo del reddito fisso che offrono rendimenti più alti in un contesto di tassi sempre più bassi.
Dopo che fondi pensione e compagnie di assicurazione, affamati di rendimenti, non hanno risposto all’appello denigrando l’offerta, la Banca centrale britannica ha collocato 52 milioni di sterline di titoli in meno rispetto all’obiettivo di 1,17 miliardi di sterline prefissato. Il flop ha alimentato i dubbi sulla capacità della Banca d’Inghilterra di portare a compimento il suo programma di Quantitative Easing, provocando un calo del tasso sui Gilt (i bond governativi britannici).
“È un po’ una sorpresa l’eccesso di offerta rispetto alla domanda. Siamo solo alla prima settimana dell’operazione. Dio solo sa cosa accadrà la prossima settimana“, è il commento dell’analista di Societe Generale Jason Simpson.
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Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.
A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.
La Borsa di Tokyo ha terminato la giornata in calo, influenzata dalle politiche restrittive della Fed e dal crollo dei titoli tecnologici in Asia, seguendo Wall Street. Mentre le banche hanno limitato le perdite, l’indice Nikkei ha perso l’1,09% e il Topix lo 0,73%. La BoJ si prepara a un aumento dei tassi a dicembre. Hong Kong in ripresa, Shenzhen e Shanghai mostrano andamenti contrastanti.
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