Il Movimento 5 stelle non ha perdonato al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il fatto che il referendum costituzionale di autunno sia presentato, ora, come una questione di lotta alla povertà. Pochi giorni fa, infatti, Renzi ha ammesso che “personalizzare troppo” questo appuntamento democratico sia stato un errore, ma ha poi rilanciato dalla festa dell’Unità di Bosco Albergati che “se passa la riforma costituzionale si risparmiano 500 milioni di euro” e che “questi soldi” saranno destinati “alla lotta alla povertà”.
Sul Blog delle Stelle l’affermazione del premier è stata duramente criticata: “Questo Paese ha un premier senza vergogna che fa propaganda sulla pelle dei poveri”. Renzi “spara una cifra a caso”, scrivono i pentastellati, “cioè 500 milioni che secondo lui si risparmierà dalla riforma del Senato fatta fuori dalle regole e con i voti di indagati e condannati, quando in realtà l’unico possibile risparmio sarà forse di circa 50 milioni l’anno”. Il M5s questa volta ha i numeri dalla sua, se dice il vero il documento della Ragioneria dello Stato citato dal Fatto Quotidiano, che indica “risparmi certi per la finanza pubblica derivanti dal ddl Boschi” a “solo a 57,7 milioni di euro, mentre le spese di Palazzo Madama diminuiranno solo del 9%”.
La virata di Renzi dal personalismo alla promessa della lotta alla povertà ha incontrato invece il favore del presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, esponente della sinistra Pd estranea alla corrente del premier: “Ha fatto autocritica per eccesso di personalizzazione del referendum, una presa di coscienza che non guasta. Ha anche aggiunto che i 500 milioni che saranno risparmiati con la riforma verranno devoluti per la lotta alla povertà”.
Al di là del nodo sulla credibilità delle cifre, resta però lecito il dubbio: per fare la lotta alla povertà serve una riforma costituzionale? Il leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha una sua risposta: “Se a Renzi servono 500 milioni per i poveri li prenda dai miliardi di euro che regala di continuo ai suoi amici delle banche”.