Chiusura record per il Nasdaq a Wall Street, petrolio +2,3%
Nuova seduta da ricordare per gli indici azionari di Wall Street, che grazie a uno sprint sul finale hanno aggiornato i record. Il listino dei tecnologici del Nasdaq-100 ha chiuso in rialzo la settima settimana di fila, la striscia più lunga da fine marzo 2012. Il paniere delle blue chip Dow Jones e quello allargato, l’S&P 500, hanno terminato in rosso la giornata ma in positivo la settimana, che è risultata essere la seconda consecutiva in progresso. I contratti sul petrolio Wti intanto hanno chiuso al mercato di New York con un progresso del +2,3% attestandosi a 44,49 dollari al barile, sui massimi di tre settimane.
Breaking news
Eurostat rivede al ribasso l’inflazione dell’Eurozona per settembre 2024, con un incremento annuo dell’1,7%, inferiore alla stima preliminare. Anche l’inflazione core mostra una crescita del 2,7% su base annua. Nell’intera Unione Europea, l’inflazione scende al 2,1% annuo.
Le borse cinesi chiudono in ribasso a causa delle insoddisfacenti misure di sostegno al settore immobiliare. Gli indici di Hong Kong, Shanghai e Shenzhen registrano significative perdite, con i titoli dei grandi sviluppatori immobiliari particolarmente colpiti.
La borsa di Tokyo chiude in ribasso a causa della debolezza dei titoli dei semiconduttori, influenzati dai risultati del colosso taiwanese Tsmc. Nonostante un’apertura sostenuta dal rialzo di Wall Street, il mercato ha invertito la rotta. In controtendenza, i produttori di energia registrano forti guadagni.
Poste precisa: “tale procedimento è stato temporaneamente interrotto in pendenza delle decisioni e delle valutazioni in corso riguardo alle modalità e ai tempi dell’offerta”