NEW YORK (WSI) – Ad aprile Goldman Sachs ha fatto qualcosa che non aveva mai tentato prima nei suoi 150 anni di storia: permettere a tutti di aprire un conto presso le sue filiali, con un solo dollaro come deposito di partenza. Puntare sulle attività retail e commerciali è diventata una delle priorità del management della banca d’affari, che fino all’anno scorso per prosperare e generare ricavi aveva sempre puntato sull’ampia rete di contatti con le élite dei potenti e sulla clientela più benestante.
In un contesto di tassi zero la gestione delle grandi fortune non paga più come una volta e la divisione di trading (vedi pagina di WSI dedicata a news e consigli di investimento) e quella di investment banking fanno fatica a rimanere redditizie. Il titano della finanza non è più un’esclusiva per paperoni.
La vita a Wall Street è diventata sempre più dura per le banche da quando è scoppiata la grande crisi finanziaria nel 2008. L’utile netto di Goldman Sachs ha perso il 60% nel primo trimestre dell’anno rispetto al 2015, penalizzato del calo dei profitti generati proprio dalle attività di investimento.
Il return on equity – il modo migliore per misurare come viene usato il capitale azionario – è scivolato sotto il 10% l’anno scorso e dovrebbe attestarsi intorno all’8% nel 2016. Due anni di fila a una sola cifra è nettamente il risultato più deludente da quando Goldman Sachs si è quotata in Borsa nel 1999.
Il lancio dell’iniziativa della banca per le grandi massa, volto a trovare nuove fonti di finanziamento, è avvenuto sul portale Gsbank.com, ereditato grazie all’acquisizione di 16 miliardi di dollari di depositi da GE capital, gruppo su cui Goldman Sachs ha messo le mani proprio nell’ottica di una diversificazione delle sorgenti di introito.
Esperimento conti per le masse non è partito bene
Ma vediamo come è andata sinora. La domanda non è mancata: la gente comune, attirata dalla possibilità di aprire un conto con solo un dollaro di deposito iniziale e dai tassi di interesse circa 100 volte più alti di quelli delle grandi banche commerciali americane come Wells Fargo e Bank of America, si è riversata sul sito per aprire un account online.
La clientela ha riscontrato qualche problema all’inizio, in particolare tecnico. “Per iscriversi bisogna passare da un sistema di menù automatico che non riconosce le istruzioni più semplici“, riferisce Rob Berger, fondatore di Doughroller.net un sito di finanza personale.
Alcuni clienti si sono lamentati per i ritardi e i tempi lunghi necessari all’apertura di un conto risparmio su Internet, altri hanno detto che sono riusciti a connettersi alla piattaforma con i loro tablet (iPad o Chromebook). Ancora oggi, cinque mesi dopo il lancio, i problemi persistono.
A rendere più difficile la soluzione dei problemi e la gestione delle lamentele, è il fatto che il call center di GS Bank situato nell’Iowa, a Cedar Rapids, Iowa, non è nemmeno aperto 24 ore al giorno, come avviene invece per gli altri fornitori di conti risparmio online rivali (Capital One, American Express, Discover).
“Siccome si trattava di Goldman Sachs, tutti si aspettavano di ottenere un servizio impeccabile”, dice la società di gestione del risparmio. “Non è stato come si immaginavano”.
Fonte: Financial Times