SIENA (WSI) – Ancora guai per la banca più antica al mondo, il Monte dei Paschi di Siena. La procura senese ha iscritto nel registro degli indagati l’amministratore delegato Fabrizio Viola e l’ex presidente della banca Alessandro Profumo nell’ambito di un’inchiesta riguardante una rappresentazione non corretta nei bilanci 2011-2014 dei derivati Alexandria e Santorini.
Sulla base dei bilanci finiti nel mirino dei pubblici ministeri, il Montepaschi avrebbe varato due aumenti di capitale, rispettivamente da 5 miliardi nel 2014 e da 3 miliardi nel 2015. L’inchiesta nasce nel 2015 dopo alcuni esposti presentati da piccoli azionisti, comitati senesi e associazioni di consumatore. La notizia è stata riferita dall’agenzia di stampa Reteurs e confermata da fonti vicino all’istituto di Rocca Salimbeni che parla di un “atto dovuto”.
“A fronte della ricezione di un esposto/denuncia la magistratura è tenuta all’apertura di un fascicolo in cui sono indicati taluni soggetti sottoposti ad indagine, si tratta di un atto dovuto cui la procura non può esimersi. Peraltro, sui medesimi fatti la procura di Milano ha già avuto modo di sottolineare la proattività del nuovo management della banca nel contribuire a far luce sulle responsabilità di coloro che hanno effettivamente dato vita a tali operazioni”.
Così scrive la banca in una nota in seguito all’assemblea di bilancio avvenuta ad aprile scorso.
“L’indicazione del dottor Viola e del dottor Profumo quali soggetti indagati, trae le proprie origini da un esposto effettuato da un azionista della banca che peraltro, in sede assembleare, aveva proposto l’azione di responsabilità nei confronti dei predetti soggetti, azione poi respinta con sostanziale unanimità di voti”.
Il fascicolo è già stato inviato alla procura di Milano per competenza che ora ha 18 mesi di tempo per decidere se archiviare o chiedere il rinvio a giudizio per Viola e Profumo.