Che sia la cassaforte o il materasso poco importa: sembra che una crescente quantità di denaro stia tornando nella sua forma fisica in risposta alle conseguenze dei tassi negativi adottati da numerose banche centrali; S&P Global ha dedicato un report a questo fenomeno, che vanifica gli sforzi volti a far fluire risorse nell’economia real. Il report conferma un “ritorno indietro nel tempo” ad una “cash-only society”.
Secondo le stime di S&P Global (consociata della nota agenzia di rating), sono 500 milioni le persone che, nel mondo, vivono nell’ecosistema dei tassi negativi, mentre di oltre 11mila miliardi di dollari è il valore e del debito sovrano emesso a tassi sottozero (e che quindi comporta un costo per l’investitore, anziché una remunerazione).
“In Giappone”, racconta a Cnbc Andrew Paranthoiene, direttore presso S&P Global Ratings, “abbiamo aneddoti di casseforti acquistate per custodire contanti; poiché in Giappone c’è un’alta propensione a più grandi livelli di risparmio, anziché metterlo in un deposito bancario, il denaro viene tenuto sotto al materasso o in cassaforte”.
Infatti l’arrivo dei tassi negativi, varati dalla Banca centrale del Giappone, avrebbe spinto verso l’alto le vendite di piccole casseforti.
“Se i tassi negativi si diffondono oltre alle maggiori istituzioni finanziarie anche al complesso dell’economia, si virerà sempre più verso un sistema basato solo sui contanti. Ciò implica maggiori costi di transazione e crescenti rischi di furto”, si legge nel rapporto di S&P Global.
Il timore sollevato dal rapporto di S&P era già stato vagliato da quanti, per neutralizzare la tentazione dei contanti quale scappatoia dalle politiche delle banche centrali, avevano rilanciato la questione della loro abolizione.
Anche perché l’alternativa, la retromarcia sui tassi negativi, con l’economia globale ancora in bilico, al momento non sembra praticabile.