Nuovo monito Fmi a banche italiane: risolvano sofferenze, pesano su ripresa
L’FMI torna a bacchettare l’Italia, in modo particolare banche italiane sul problema delle sofferenze, sottolineando come tale spina nel pianco freni la crescita del Pil. L’Fmi cita anche il problema della bassa redditività degli istituti, altro fattore che frena l’economia italiana. Detto questo, “un’analisi dei 15 maggiori istituti suggerisce che il sistema nel suo complesso è redditizio, anche se esiste una significativa eterogeneità tra le banche”.
Il paper dell’Fmi, firmato dagli economisti Andreas Jobst e Anke Weber, mette in evidenza tra le questioni più urgenti da affrontare la sfida delle banche più piccole che “continueranno a lottare per essere redditizie” nonostante le misure ultra espansive che sono state lanciate dalla Bce.
“Anche se la domanda di credito aumentasse dagli attuali livelli ridotti la capacità e volontà delle banche di erogare prestiti rimarrebbero probabilmente modeste in quanto gli accantonamenti necessari potrebbero continuare a esercitare una pressione al ribasso sulla redditività”. L’Fmi auspica una riduzione significativa delle sofferenze, in quanto ciò potrebbe rimettere in circolo l’erogazione del credito, soprattutto a favore di piccole e medie imprese che dipendono dai finanziamenti delle banche in misura maggiore.
Inoltre:
“risolvere il nodo dei crediti deteriorati incoraggerebbe la ristrutturazione delle aziende e consentirebbe di ristrutturare il debito delle aziende sane, accelerando al contempo la chiusura delle aziende non sane”.
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