Terremoto, Renzi: “Non lasceremo nessuno da solo”
Sono arrivate le prime dichiarazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi, dedicate alle persone che si stanno impegnando per aiutare la popolazione colpita dal gravissimo terremoto che la scorsa notte ha squassato il Centro Italia: “Vorrei che a tutti e a ciascuno arrivasse il grazie di tutto il governo, di tutti gli italiani, a chi ha scavato a mani nude, a chi ha coordinato le prime fasi dell’emergenza che sono sempre le più difficili, a tutti quelli che strappando una persona dalle macerie hanno dimostrato quanto è grande il peso del volontariato e della Protezione Civile. In queste ore il lavoro continua, dobbiamo attrezzarci per le prossime ore, i prossimi giorni e settimane”.
“Non lasceremo nessuno da solo, nessuna famiglia, nessun Comune, nessuna frazione e mettiamoci al lavoro” e poi ha promesso: “Nel tardo pomeriggio visiterò personalmente la zona e parteciperò alle riunioni operative con le strutture interessate”.
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Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.