La vergognosa testimonianza delle decine di persone che in questi giorni stanno visitando le rovine dei paesi devastati dal terremoto che ha colpito il Centro Italia ha indignato anche il tabloid inglese The Sun. A Pescara del Tronto, fra i centri più colpiti dal sisma con le sue 49 vittime, gli abitanti riferiscono le scene “disgustose” dei turisti del dolore, intenti a immortalarsi in decine di selfie fra le macerie.
“Sorridono davanti alle case distrutte e poi mettono la foto su Facebook”, racconta un testimone al giornale britannico. “Ma questa gente non ha niente di meglio da fare?”, dice un altro abitante del paese. Quando un gruppo di persone intento a scattare foto viene interpellato sulla sua curiosità uno di loro risponde: “Stavamo solo passando e volevamo dare un’occhiata. Non sono cose che si vedono tutti i giorni”.
Simone Rendina, un residente di ventisei anni non ci gira intorno: “Pescara del Tronto non è un’attrazione turistica o qualcosa tipo Disneyland: queste persone debbono mostrare un po’ di rispetto per quello che è accaduto”.
Come se non bastasse il lutto e il cattivo gusto dei curiosi a caccia di selfie, anche lo sciacallaggio rischia di inasprire il clima fra i paesi colpiti.
L’ultimo caso segnalato parla di tre romeni fermati ad Amatrice: un uomo e una donna con il figlio appresso, che si erano presentati alle autorità come turisti rimasti sfollati dopo il terremoto, sono stati sorpresi con la propria automobile riempita di vestiti, utensili da cucina e circa 350 euro. I due adulti, che verranno processati in direttissima per furto, erano anche muniti di attrezzi per lo scasso.