Profumo: “Se Mps non si salva, tragedia per Italia ed Europa. Sì, euro può fallire”
“Credo che si salverà. Non può non salvarsi, le conseguenze sarebbero tragiche per l’Italia e per l’Europa”. Così’ Alessandro Profumo, ex presidente di Mps, risponde alla domanda di Libero Quotidiano: “E gli obbligazionisti di Monte dei Paschi possono stare tranquilli?”.
Sul titolo, Profumo risponde così:
“Del titolo non parlo, non sarebbe giusto. Mps con l’aumento di capitale varrà 5 miliardi con un patrimonio netto doppio, il suo problema principale è trovare un compratore. La banca ultimamente è stata ben gestita e ora è sana, a parte i 47 miliardi di crediti non esigibili, che però finiscono in gran parte in pancia alla bad bank“.
Sulle responsabilità dei problemi dell’istituto, l’ex presidente non ha dubbi e alla domanda su chi l’ha distrutta risponde:
“L’ha distrutta un blocco di potere senese autoreferenziale nel quale le appartenenze, per la verità abbastanza trasversali, contavano di più della competenza e dei valori”.
E invece Veneto Banca, che ha rovinato 130.000 famiglie? Per Profumo:
“vale la regola generale, le banche nei guai pagano anni di cattiva amministrazione. Posso dirle che in Mps ho imposto modifiche allo statuto importanti per migliorare la governance: limite d’età, massimo tre mandati e alternanza di genere uomo-donna. Non per fare la figura del progressista, ma per scardinare i gruppi di potere. In altre banche ci sono stati presidenti per 25 anni…”.
Nell’intervista vengono affrontati diversi argomenti, tra cui anche quello dell’Europa, dell’euro, dell’Unione europea.
Il male dell’Europa? E’ “che non c’è, è un’istituzione intergovernativa, la Commissione è assente, ai vertici europei contano solo i leader di governo e i ministri”. I grandi problemi sono a suo avviso “l’assenza della Commissione Ue e la mancata cessione della sovranità dei Paesi”. Di fatto, “se il potere sull’Europa resta ai leader nazionali è difficile progredire. I politici non sempre seguono la razionalità europea, perché presto o tardi devono confrontarsi con l’elettorato nazionale e, consapevolmente o no, sono influenzati dagli umori di chi vota”.
E l’euro? E’ una “iattura o benedizione? Profumo risponde:
“L’euro è il cuore dell’Europa. Se fallisce, l’Unione va a gambe all’aria. Ma il futuro della moneta unica dipende più da valutazioni politiche che dagli andamenti economici. La situazione è molto complicata”. Profumo riconosce, alla domanda se l’euro possa fallire, che un tale scenario è possibile: “Sì, c’è questo rischio. Dal punto di vista giuridico la moneta unica è una via senza ritorno, ma, nei fatti, basta che la Grecia non regga più le condizioni che l’Unione le impone, smetta di ripagare il debito e si sfili dichiarando default ed ecco che l’euro è fallito. E dopo la Grecia potrebbe più facilmente toccare ad altri Paesi, anche all’Italia. Ma è uno scenario catastrofico, di tipo argentino”.