Petrolio: calo scorte Usa a ritmo record dal 1999, WTI e Brent volano più del 3%
Tra gli asset che vincono in questa sessione dominata dalla Bce vanno citati sicuramente i prezzi del petrolio, che brindano dopo il forte calo delle scorte di crude, comunicato ieri sera dall’API e poche ore fa dal dipartimento di Energia Usa.
Stando ai dati dell’Api, le scorte di petrolio crude sono scese di ben 12,08 milioni di barili, rispetto a una crescita attesa di 905.000 barili. Ancora più sostenuta la flessione delle scorte secondo l’EIA, che è stata pari a ben 14,5 milioni di barili.
Si tratta di cali delle scorte ai livelli record dal 1999. Gli effetti non si fanno attendere. Il contratto WTI scambiato a New York balza +3,71%, a $47,19, mentre il Brent vola del 3,46%, a $49,64, riavvicinandosi alla soglia di $50 al barile.
Breaking news
Chiusura in calo per Piazza Affari e l’Europa. Attenzione ancora sulle banche, dopo l’offerta di Unicredit per Banco Bpm, e i dazi di Trump
Crollano le vendite di case nuove negli Stati Uniti nel mese di ottobre. Il dato ha mostrato una flessione maggiore delle aspettative a -17,3% su base mensile
Migliora ma non batte le attese la fiducia dei consumatori Usa nel mese di novembre
L’apertura di Wall Street è caratterizzata da incertezze, con il Dow Jones che scende dopo il suo record, mentre lo S&P 500 registra un nuovo massimo intraday. Le tensioni derivano dalle dichiarazioni di Trump sui nuovi dazi contro Messico, Canada e Cina. Gli investitori attendono i verbali della Federal Reserve per ulteriori indicazioni sui tassi d’interesse.