NEW YORK (WSI) – Slitta ancora la seconda tappa della privatizzazione di Poste italiane, che è destinata ad essere posticipata rispetto al timing previsto. A ufficializzarlo, dopo le indiscrezioni stampa dei giorni scorsi, è stato il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, che durante un convegno ha confermato:
“Non è mia competenza ma l’operazione mi pare chiaramente rinviata”, ha detto il sottosegretario. Nel suo intervento al convegno l’uomo politico aveva detto che “ogni decisione strategica su Poste non può prescindere da una decisione di Palazzo Chigi”, lasciando intendere che lo stand-by abbia l’avallo del premier.
Giacomelli ha poi spiegato:
“Mi pare che sia una valutazione condivisa che Poste ha ulteriori potenzialità espansive che si specificheranno meglio nelle prossime settimane e che le condizioni di mercato non consigliano di procedere con la privatizzazione”.
A Giacomelli la privatizzazione di una seconda tranche di Poste sembra “un’ipotesi del terzo tipo. Non ero entusiasta della prima tranche e della seconda per niente”.
Successivamente il capo della segreteria tecnica del ministro Pier Carlo Padoan, Fabrizio Pagani, ha corretto il tiro e ha rafforzato la possibilità di uno slittamento dell’operazione al 2017, specificando che al momento non è possibile fornire una tempistica per la cessione sul mercato del 30% di Poste italiane che resterà in mano al ministero dell’Economia per effetto del conferimento del 35% alla Cassa depositi e prestiti.