Il sell off che è tornato a colpire Wall Street rende gli operatori dei listini azionari globali cauti, in vista di importanti appuntamenti come la riunione della Fed della prossima settimana e dunque la decisione sui tassi di interesse.
Tonfo per gli indici Usa: il Nasdaq Composite ha ceduto -1,09%, a 5.155,25 punti. Il Dow Jones è scivolato di ben 258,32 punti, in flessione dell’1,41%, a 18.066,75; lo S&P ha fatto -1,48%, a 2.127,02. In particolare, l’indice S&P 500 è sceso al minimo dallo scorso 7 luglio, zavorrato da vendite che hanno colpito tutti e dieci i sottoindici. Allarme volatilità , con l’indice di riferimento CBOE Volatility Index volato del 18% al record da giugno.
Ma si teme ora anche l’esplosione di quelli che ritengono una bolla formatasi sul mercato dei titoli governativi, complici le politiche monetarie ultraespansive delle banche centrali, che hanno portato i tassi a livelli rasoterra.
Crollo dei Treasuries Usa, con i rendimenti a 10 anni al record in quasi tre mesi. Ovunque, l’incertezza è tale che, secondo un report di Bank of America, i gestori dei fondi stanno aumentando l’esposizione verso i contanti. Di fatto, la percentuale di investitori che ritengono che sia l’azionario che i mercati dei bond siano sopravvalutati è balzata al 54%, un record, con l’allocazione sulle azioni in rapporto a quella sul cash scivolata al minimo in quattro anni. L’esposizione al cash è stata aumentata al 5,5%, valore più alto dal novembre del 2001.
Il forte sell off che ha colpito gli indici di Borsa Usa ha avuto un effetto immediato sull’indice Nikkei della borsa di Tokyo.
Petrolio in ripresa dopo il forte tonfo fino a -3% circa alimentato dal report dell’Agenzia Internazionale dell’Energia.Oro piatto attorno a $1.324.
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