Ue: costo del lavoro rallenta ma resta in aumento, tranne che in Italia
I costi orari del lavoro nell’area euro sono aumentati dell’1% rispetto a 1,6% nello stesso periodo dell’anno scorso. Le attese degli analisti erano per un risultato di +1,5%. Nel blocco a 28 dell’Ue sono aumentati dell’1,4% dopo il +1,6%. Sono le cifre pubblicate oggi da Eurostat. In Italia il costo del lavoro, una delle spese principali sostenute dal datore di lavoro a livello di produzione dell’impresa, è invece sceso dell’1,1%. Le pressioni sul fronte dei prezzi sembrano insomma impostate per rimanere molto moderate anche nei prossimi trimestri.
Con i dati dei singoli paesi che avevano mostrato un calo marcato del costo del lavoro in Germania (-1%, ai minimi degli ultimi nove trimestri dell’1,8% su base annuale), una contrazione ulteriore in Spagna e un rallentamento della crescita dei salari in Francia, le cifre erano destinate a registrare una frenata rispetto al tasso del +1,7% (sempre su base annuale) visto nei primi tre mesi dell’anno.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.