Fed, board spaccato in due: rialzo tassi entro fine anno
Come ampiamente previsto la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi di interesse mercoledì, ma ha posto le basi per una stretta monetaria entro fine anno. Il direttorio della banca centrale americana è stato però diviso sul da farsi. Ha espresso fiducia nello stato di salute dell’economia numero uno al mondo, ma non abbastanza da giustificare un rialzo dei tassi, il secondo in dieci anni.
Questo il commento degli analisti di State Street: “Le famigerate previsioni personali dei membri del FOMC sull`andamento della politica monetaria indicano che la maggior parte dei membri della Fed si aspetta tutt’ora un aumento prima della fine dell’anno, mentre il Presidente Yellen ha dichiarato che le condizioni per una politica restrittiva erano prossime al raggiungimento. Come sempre, tuttavia, sarà probabilmente necessario che si verifichi un rafforzamento dei dati tra ora e fine anno affinché la Fed prosegua in questa direzione”.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.