Leoluca Orlando, sindaco della città di Palermo, capoluogo della regione italiana crocevia di migranti, ha lanciato una proposta che sa di provocazione: abolire i permessi di soggiorno. L’esponente del partito di centro sinistra Italia dei Valori li reputa una condanna a vita, una “pena di morte” dei nostri tempi.
Orlando è stato sindaco della città altre due volte, dal 1980 al 1985 e dal 1993 al 2000 e per questo è uno dei personaggi di maggiore spicco della scena politica siciliana. Deputato del parlamento italiano ed europeo, conosce bene il suo mestiere. Si è fatto conoscere per il suo impegno nella lotta contro la mafia e ora cerca di fare lo stesso per risolvere il problema dell’immigrazione in Europa e della crisi dei rifugiati.
La Sicilia è una delle principali porte d’ingresso per i migranti provenienti dall’Africa. Quello dei migranti è il nuovo cavallo di battaglia politico di Orlando, che mercoledì 12 ottobre sarà a Parigi per partecipare alla conferenza sul tema “Migrazioni, rifugiati, esilio” al Collège de France. Orlando è convinto che la libera circolazione delle persone in tutto il mondo sia un diritto internazionale.
Il quotidiano francese Le Monde lo ha intervistato a proposito delle sue proposte alternative e delle sue idee sul tema, che vanno controcorrente rispetto a quelle dei partiti anti europei e xenofobi come il Front National francese, o anche rispetto a quelle del governo di Theresa May che ha paventato la possibilità di chiedere alle imprese britanniche quanti stranieri hanno, facendo in pratica una distinzione tra cittadini di serie A e serie B.
Permessi “nuova forma di schiavismo”
Dopo la Brexit a Londra sta emergendo un nuovo volto che preoccupa i movimenti moderati e che è formato da due facce minacciose: populismo e razzismo. Il tutto mentre in Europa l’establishment e lo status quo sono minacciati da movimenti che partono dal basso e che “parlano alla pancia della gente”, come si suol dire in gergo politico. Con la crisi economica e quella dei rifugiati, stanno guadagnando popolarità partiti che promuovono la chiusura delle frontiere e un trattamento di sfavore verso “l’altro”.
Orlando si pone all’esatto opposto della sfera politica ideologica e vede una Palermo sempre più multiculturale, “una città migrante”, come Istanbul e Beirut. Il primo cittadino del capoluogo siciliano non vede quale problema ci sarà se tra dieci anni ci saranno più italiani di origine africana che italiani nati in Italia.
“Per me tutti gli abitanti di Palermo sono palermitani. Non ci sono differenze tra chi è nato a Palermo e chi arriva ed è per questo motivo che bisognerebbe abolire il permesso di soggiorno. Questo permesso è la pena di morte dei nostri tempi, è una nuova forma di schiavismo per le persone che arrivano da noi”.
Secondo lui tutti hanno lo stesso problema con la disoccupazione e le difficoltà a trovare un posto di lavoro. “Io guardo al futuro. Non abbiamo altra alternativa se non quella di accogliere i migranti. A chi mi dice ‘ma lei è pazzo’, rispondo che non sono affatto pazzo, ma che penso al futuro”.
Fonte: Le Monde