Economia

Muore re Thailandia, paura nuove rivolte

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NEW YORK (WSI) – È morto il Re della Thailandia, Bhumibol Adulyadej, 88 anni, considerato nel paese come una specie di semi divinità. La notizia del peggioramento dello stato di salute del sovrano più longevo al mondo (il suo regno è durato 70 anni) aveva gettato, nei giorni scorsi, nel panico gli operatori asiatici, alcuni dei quali intravedono rischi per la stabilità politica e l’economia del paese.

Un’ondata di vendite si è abbattuta durante tutta la scorsa settimana, colpendo non solo l’azionario ma anche il mercato valutario, con il baht che negli ultimi 30 giorni si è indebolito di oltre il 2% sul dollaro. Nell’ultima settimana, le perdite sono state del 9% circa.

Oggi, dopo la conferma della morte, la situazione si è capovolta, nel più classico dei “sell the rumour, buy the news”: un’ondata di acquisti sta interessando il mercato azionario e valutario per prendere profitto dei prezzi particolarmente convenienti.

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Thailandia: un decennio di crisi politiche e colpi di Stato

Bhumibol Adulyadej, incoronato nel 1950, era considerato dai suoi sudditi come una figura unificatrice. Il Paese, da un decennio vittima di continue crisi politiche, è governato da una dittatura militare in seguito al colpo di Stato del maggio 2014.

L’erede al trono, il principe 63enne Maha Vajiralongkorn, non gode infatti della stessa popolarità del padre e ora alcuni analisti temono che nella nazione emergente sarà il caos. Secondo Jane Foley, strategist di Rabobank, “c’è una probabilità molto alta che in Thailandia tornino a scoppiare rivolte“.

Sul Forex, nelle ultime contrattazioni il baht sta rialzando la testa (+0,2% sul dollaro Usa) dopo essere stato in fase calante da giorni, con il dollaro che si è rafforzato del 2,12% nell’ultimo mese. Al momento il biglietto verde viene scambiato a quota 35,59 baht.