ROMA (WSI) – Approvata dal Consiglio dei ministri guidato dal premier Matteo Renzi la manovra finanziaria 2017 che punta alla crescita e alla riduzione della pressione fiscale. Tra pensioni, bonus fiscali sulla casa, misure per le imprese, ecco tutte le principali novità.
- Ires: dal 1° gennaio 2017 diventa operativo il taglio dell’Ires scendendo dal 27,5% di oggi al 24%.
- Bonus fiscali casa: viene prorogata di un anno la detrazione Irpef al 50% per lavori di ristrutturazione edilizia così come l’ecobonus al 65% e in quest’ultimo caso, se i lavori riguarderanno le parti comuni dell’edificio, la stabilizzazione dell’agevolazione si estende per cinque anni fino al 2021.
- Voluntary disclosure: si riapre la procedura di collaborazione volontaria per il rientro di capitali in Italia
- Bonus per famiglie: nella legge di bilancio sarà destinata una dotazione di 600 milioni di euro per i nuclei familiari
- Pensioni: molto ricco il capitolo pensioni tra l’ampliamento della quattordicesima mensilità e l’Ape, l’anticipo pensionistico, per cui in totale si prevede uno stanziamento dai 6 ai 7 miliardi di euro
- Sgravi assunzioni: dal 1° gennaio 2017 sarà in vigore decontribuzione per le aziende che assumono giovani dopo aver svolto un periodo di alternanza scuola-lavoro, o al termine del tirocinio curriculare per gli studenti universitari.
- Equitalia: dal prossimo anno si dirà addio ad Equitalia ed entro sei mesi la riscossione delle imposte non pagate diventerà di competenza delle Entrate con una nuova Agenzia. Al via anche la rottamazione delle cartelle esattoriali per quanto riguarda interessi e more, mentre bisognerà pagare integralmente imposte dovute e sanzioni.
- Canone Rai: l’imposta sulla detenzione di un apparecchio televisivo scende dagli attuali 100 a 90 euro il prossimo anno.
- Bonus 18enni e immigrati: tornerà anche nel 2017 il bonus 18enni e per i comuni che accolgono i migranti verrà elargito il bonus immigrati.
Appena approvata però la manovra italiana fa infuriare la Commissione Ue e il presidente Jean Claude Juncker ha chiesto al governo italiano di modificarla, tagliando il deficit di 1,6 miliardi. E’ quanto scrive oggi il quotidiano La Repubblica, riportando che ieri i tecnici del governo hanno ricevuto i primi dubbi della Ue sui contenuti della manovra che fanno presagire una trattativa serrata tra Renzi e Commissione.
La palla è in mano al governo di Roma che ha dinanzi a sé due scelte: cambiare i numeri tenendo il deficit al 2,2% in tal modo Bruxelles farà slittare a dicembre il giudizio sulla manovra per non interferire con il referendum costituzionale oppure non modificare la cifra sul deficit entro il 30 ottobre. In tal modo però la manovra verrà bocciata dalla Ue che toglierà all’Italia i 19 miliardi di flessibilità accordati nel 2015-2016, i conti italiani sarebbero fuori da tutti i parametri e la Commissione aprirebbe subito una procedura d’infrazione capace di indebolire politicamente l’Italia in Europa e di esporla sui mercati.