Conti pubblici: debito salito al 132,3% del Pil, ma deficit è sceso
Se da un alto il debito pubblico italiano è salito ancora nel 2015, gonfiandosi al 132,5% del Pil per un rialzo dello 0,4% rispetto all’anno prima, il rapporto tra deficit e Pil si è ristretto al 2,6%. Sono i dati comunicati dall’Istat nell’ultima Notifica dell’indebitamento netto e del debito delle amministrazioni pubbliche, secondo il Trattato di Maastricht.
L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è stato pari a un rosso di -42.931 milioni di euro, risultando in diminuzione di circa 5,5 miliardi rispetto al 2014, quando il deficit era pari al 3% del Pil). Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è stato leggermente più basso rispetto al 2014 ma è risultato sempre positivo, pari all’1,5% del Pil. La spesa per interessi, che secondo le nuove regole non comprende l’impatto delle operazioni di swap , è stata pari al 4,2% del Pil, in diminuzione dello 0,4% rispetto al 2014.
Alla fine del 2015 il debito pubblico, misurato al lordo delle passività connesse con gli interventi di sostegno finanziario in favore di stati membri della Unione economica e monetaria d’Europa, ha raggiunto i 2.172,673 miliardi di euro (il 132,3% del Pil).
Breaking news
Arriva il via libera del cda di Prysmian per istituire un programma EMTN per rifinanziare il debito esistente
Partenza in ribasso per Piazza Affari e le altre borse europee. Bene Generali Assicurazioni dopo i risultati del terzo trimestre
Il gruppo assicurativo annuncerà il nuovo piano strategico, inclusi i nuovi target finanziari, durante l’Investor Day che si terrà il 30 gennaio 2025
Donald Trump non includerà Jamie Dimon, amministraztore delegato di JPMorgan Chase, nella sua futura amministrazione.