NEW YORK (WSI) – Uno dei principali alleati degli Stati Uniti nei negoziati per trovare una accordo sul trattato di libero scambio transpacifico TPP è la Malaysia, un paese con un governo corrotto e un leader controverso.
Il trattato tra le Americhe e l’Asia, che è stato definito dall’allora segretaria di Stato Hillary Clinton “lo standard aureo di tutti i trattati commerciali”, è di primaria importanza per l’amministrazione Obama perché consentirebbe di tenere al guinzaglio la Cina, offrendo una corsia preferenziale ai paesi emergenti firmatari asiatici negli affari commerciali con gli Stati Uniti e scongiurare che si verifichino episodi come quello delle Filippine di Duterte che si sono allineati con Pechino in un’ottica anti Usa.
Il problema di questa strategia, segnala l’investitore multi miliardario George Soros in un memo trafugato e pubblicato da Wikileaks, è che in nome del TPP si sacrificano processi di transizione democratica in paesi la Malaysia, non a caso probabilmente lo stato più importante di tutti.
“In una regione che conta 240 milioni di musulmani, l’agenda musulmana democratica è stata sacrificata per collaborare con un regime reo di abuso di potere e corruzione“, deragliando inoltre gli sforzi nella lotta al traffico di esseri umani.
Secondo la Open Society Foundation di Soros, se il TPP dovesse essere ratificato comprometterebbe in maniera definitiva le necessarie riforme economiche e politiche in un paese così importante come la Malaysia.
“I rapporti stretti dell’amministrazione Obama con il primo ministro Najib Razak hanno messo in discussione la credibilità degli Stati Uniti nella regione”, denuncia il memo.
Il governo americano è accusato di essere complice di un’amministrazione corrotta. La Malaysia per esempio ha ricevuto dagli Usa concessioni e favori come nessun altro partecipante al TPP. Un caso esemplare è quello del fondo sovrano 1MDB. Da luglio 2015 il fondo della Malaysia è inguaiato in un’intricata rete di scandali di corruzione, tra cui episodi di frode e appropriazione indebita, che si presume abbiano visto coinvolto anche il premier Najib Razak.