Economia

Economista sbugiarda governo su bonus 80 euro e spesa pubblica

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ROMA (WSI) – Nell’ultima puntata della trasmissione Omnibus, andata in onda su La7 (vedi video sotto), il blogger ed economista Mario Seminerio ha criticato l’operato del governo Renzi, sottolineando come in mancanza di coperture, le misure come il bonus degli 80 euro, peraltro “inefficace”, siano state fatte pesare sui conti pubblici.

“Dieci miliardi del bonus di 80 euro, quattro miliardi sull’abolizione della Tasi sulla prima casa, 15 miliardi o 18 in un triennio di decontribuzione, sono quello che io chiamo pessima qualità del deficit. Quei soldi (32 miliardi) andavano utilizzati per ridurre strutturalmente l’imposizione erga omnes“, ha attaccato Seminerio, autore del popolare blog Phastidio.

Il deputato del PD Gennaro Migliore ha difeso l’efficacia della misura dei bonus degli 80 euro, dicendo che “io la chiamo diminuzione delle tasse”, aggiungendo che sono “soldi in più arrivati nelle tasche dei cittadini”.

Seminerio ha ribattuto spiegando che non si tratta di una riduzione del carico fiscale e accusando l’ex parlamentare di Sinistra Ecologia e Libertà di avere una certa ignoranza in ambito fiscale e di gestione del deficit: “mi pare che lei abbia alcune lacune formative su come si tratta in economia la spesa pubblica e i conti dello Stato”.

“Quando tra le coperture di una manovra ci sono deficit per 12 miliardi credo sia difficile uscirne. Ci sarà un accomodamento con la Commissione Europeo, scollineremo anche in questa manovra di bilancio”, dopodiché quando ci saranno le elezioni il prossimo anno “ci sarà da colmare circa 20 miliardi di deficit spontaneo accumulato da Renzi negli ultimi tre anni.

Gli 80 euro sono appostati tra le spese come prestazioni sociali. La Commissione Ue non permette al governo di dire che sono meno tasse, “ma la verità è che manca la copertura per quella misura che si è rivelata inefficace in tutti questi anni in cui è stata adottata.

“Se noi eliminassimo le clausole di salvaguardia messe interamente da Renzi da quando è a Palazzo Chigi, il nostro deficit Pil schizzerebbe in avanti di circa un punto percentuale, allora saremmo molto meno virtuosi di come ci viene presentato e di quello che leggiamo sui Def triennali. È un gioco contabile e un’illusione ottica”.

Le clausole di salvaguardia sono incrementi automatici delle imposte che scattano nel momento in cui il governo non riesce a raggiungere il gettito previsto dalla manovra per le casse statali. Sono ad esempio previste nel caso della voluntary disclosure bis: se non si raggiungono entrate pari a 1,6 miliardi di euro dal 10 settembre 2017 partirà l’aumento delle accise su prodotti energetici, come benzina e diesel, alcol e bevande alcoliche e tabacchi lavoratori.

“Noi siamo un paese che è in avanzo primario da 20 anni, abbiamo un’attenzione per quelli che sono i redditi delle persone ed è per questo motivo che gli 80 euro sono di fatto l’unico intervento strutturale”, ha risposto Migliore.

“Sono stati coperti tutti questi anni”, prosegue il parlamentare al governo. Si, “ma con il deficit”, ribatte Seminerio. Migliore incalza dicendo che “non sono stati coperti con il deficit” e che “le clausole di salvaguardia non sono scattate”. Ora il governo non le può più mettere e quindi non ci saranno, perché contrarie alla legge.

Nel criticare la manovra di bilancio Seminerio è entrato nel dettaglio, spiegando le ragioni per cui gli 80 euro non sono misure ‘erga omnes’, ma bonus ad personam. Migliore ha difeso la legge finanziaria sottolineando per esempio il successo ottenuto nel rilanciare il mercato del lavoro: “abbiamo ridotto la tassazione per fare delle cose, per esempio abbiamo 580mila occupati in più“.