Bce: resta su livelli alti il tasso di risparmio delle famiglie
La quota di risparmio delle famiglie dell’area euro continua a oscillare livelli sostanzialmente stabili, riscontrando un lieve aumento. Nel secondo trimestre, secondo la rilevazione periodica della Bce, si è attestato al 12,5% dal 12,4% dei primi tre mesi dell’anno e allo stesso livello dello stesso periodo del 2015.
Negli ultimi due anni questa voce non ha mostrato scostamenti superiori ai 2 decimali di punto percentuale, ma rimane comunque su livelli elevati considerando che per via delle politiche ultra accomodanti della Bce rendimenti e tassi sono azzerati, penalizzando i risparmi possibili. Sempre secondo la Bce il livello di indebitamento delle famiglie si è attestato al 93,6% del reddito disponibile, stabile rispetto ai tre mesi precedenti e in calo rispetto al 94,3% di un anno prima.
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Finale perlopiù positivo per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari in progresso dello 0,47% a 35.204,26 punti. Balzo di Iveco Group (+6,2%), ben intonate anche Moncler (+2,1%) e Brunello Cucinelli (+2,6%), quest’ultima dopo i dati sui ricavi del terzo trimestre. In calo invece Saipem (-3,4%), deboli Diasorin (-0,9%) ed Eni (-0,4%). […]
La seduta di Wall Street apre in rialzo grazie alla spinta di Apple e Netflix, con il Nasdaq in crescita. Nonostante una chiusura leggermente in calo ieri, i principali indici mostrano segni positivi grazie a dati macroeconomici favorevoli. Tuttavia, il petrolio Wti segna una diminuzione del prezzo al Nymex.
Il mercato edilizio americano ha subito una contrazione a settembre 2024, con un calo dello 0,5% nei nuovi cantieri avviati e una diminuzione del 2,9% nei permessi edilizi. Le aspettative degli analisti prevedevano un calo meno marcato nei permessi.
I mercati azionari cinesi hanno chiuso in netto rialzo, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in aumento del 3,61% e lo Shanghai Composite del 2,91%. Questo avviene dopo le nuove misure di finanziamento della banca centrale cinese. Il PIL del terzo trimestre è cresciuto del 4,6%, superando le previsioni, ma non ha influenzato negativamente le contrattazioni.