Dal bilancio di due anni fa di IronFx, la società di investimenti con sede a Cipro che come rivelato da Wall Street Italia a settembre avrebbe truffato la sua clientela, tra cui migliaia di italiani, si scoprono dati esplosivi sulla situazione finanziaria del broker, che fanno capire il motivo per cui la stessa si rifiuta da mesi di eseguire le richieste di prelievo di fondi da parte dei clienti.
È stato il gruppo Facebook “Justice for IronFx clients” a entrare in possesso del bilancio 2014 della società, dopo aver effettuato la richiesta presso l’ufficio del registro delle imprese di Cipro. Anche se non si tratta di documenti top secret, il bilancio non era mai stato pubblicato prima d’ora. Esaminandolo se ne capiscono i motivi.
Il bilancio di IronFx, che è sottratta al controllo della Consob in quanto impresa di investimento senza succursale in Italia, contiene possibili prove di appropriazione indebita del denaro clienti. A pagina 37 l’ammontare dei fondi segregati è indicato con una cifra di circa 18 milioni, una somma troppo bassa se si considera l’ammontare dei depositi della clientela, che non sono indicati ma si possono dedurre dall’importo dei bonus (vedi pagina 17).
“A tale proposito si deve sapere che IronFx era solita concedere un bonus del 40% o del 100% sul deposito a tutti i clienti che aprivano un conto. Se sono stati concessi dati bonus di 642 milioni, i clienti devono avere depositato un importo compreso fra 642 milioni e 1,6 miliardi di dollari”, scrive in una email inviata a Wall Street Italia la responsabile del gruppo Facebook.
Dai depositi dei clienti occorre naturalmente detrarre il profitto conseguito da IronFx (che in qualità di forex broker negozia “contro” i clienti), che però è chiaramente indicato con 180 milioni a pagina 9. “Che fine ha fatto la differenza fra depositi di 1 miliardo di dollari e il profitto di 180 milioni?” si chiede il gruppo di Facebook a tutela dei clienti del broker.
A pagina 17 è anche indicato con 128 milioni l’ammontare dei bonus concessi ai clienti “sotto investigazione”, che sono quelli a cui viene negato il prelievo dei fondi. Ciò significa che i clienti sotto indagine hanno depositato un ammontare compreso fra 128 e 320 milioni.
Viene spontaneo chiedersi come mai le autorità cipriote e quelle europee non sono ancora intervenute a protezione dei clienti, non soltanto di quelli vecchi, che hanno perso i loro risparmi (è il caso di un cittadino italiano che ha scritto lamentando la perdita di 18.438.62 euro di risparmi), ma anche di quelli nuovi che, essendo all’oscuro della vicenda, continuano a depositare, in teoria mettendo a rischio il loro patrimonio.
“Se per quanto riguarda Cipro si tratta di nepotismo e corruzione, l’inattività delle autorità comunitarie, che hanno creato questa lacuna nella regolamentazione delle SIM europee, è semplicemente dovuta ad inefficienza”, accusa la responsabile della pagina Facebook del gruppo a tutela della clientela di IronFx.
Il tutto mentre lo scandalo legato a IronFx ha di nuovo attirato l’attenzione delle autorità politiche europee. Il caso della presunta truffa alla clientela è stato infatti di nuovo oggetto di un’interrogazione di fronte al Parlamento europeo.
IronFX Global, forex broker attivo nel trading online sul valutario e di strumenti derivati attraverso una propria piattaforma elettronica, è stato fondata nel 2010 con un capitale di appena 2 milioni e 690.000 euro ed è riuscita in alcuni anni ad acquisire fino a 400.000 clienti in Asia e in Europa, fra cui circa 2.000 in Italia. Ciò anche grazie alla sponsorizzazione della squadra di calcio del Barcellona.