Banche europee siedono su un trilione di liquidità inutilizzata
Le banche europee hanno fatto incetta di liquidità, arrivando questa settimana fino a quasi 1,13 trilioni di euro, per usare il termine anglofono per misurare le migliaia di miliardi. Ma tutto questo denaro rimane fermo e non viene rimesso in circolo nell’economia reale. Complice la carenza delle spese negli investimenti e al consumo, la politica monetaria espansiva della Bce si sta rivelando inefficace.
Le banche dell’Unione Europea, stando ai dati pubblicati dalla Bce, avevano una liquidità in eccesso pari a 1.129 miliardi di euro, il nuovo massimo di sempre. In questa somma sono inclusi anche 430 miliardi di depositi overnight presso la Bce da parte delle banche commerciali. In condizioni di mercato normali, la liquidità in eccesso dovrebbe essere nulla. Ma quelle attuali sono condizioni decisamente anomale, con il programma di Quantitative Easing a pieno regime (80 miliardi di euro in bond acquistati al mese).
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.