Referendum e piano lacrime e sangue UniCredit: banche affossate a Piazza Affari
È ancora crisi profonda per le banche italiane. Il titoli del settore sono presi di mira dai ribassisti quest’oggi a Piazza Affari (segui live blog). A pesare sono in particolare le indiscrezioni stampa sul piano per un maxi aumento di capitale e accantonamenti monstre di UniCredit e l’avvicinarsi del referendum costituzionale. I titoli UniCredit fanno segnare un calo teorico del -5% dopo essere stati sospesi.
La peggiore prova è tuttavia quella di Banco Popolare, che lascia sul campo più del -6%. Male anche Pop Milano (-5,8%) e Pop Emilia (-5,1%). Non vengono risparmiate nemmeno le big Intesa Sanpaolo (-3,4%) e Mediobanca (-2,6%), che oggi ha presentato un nuovo piano strategico triennale focalizzato sul risparmio gestito e con un ritorno alla crescita come primo obiettivo.
Il dossier sulla cura da cavallo cui si sottoporrà UniCredit prevede secondo le indiscrezioni del Sole 24 Ore, un maxi aumento di capitale e accantonamenti monstre fino a 7-8 miliari di euro per poter ripulire il portafoglio sofferenze. Il piano sarà presentato a dicembre.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.