Se saprà riformarsi e sfruttare le nuove tecnologie, il futuro del private banking è roseo. Sono queste le due sfide da superare. Per creare opportunità di investimento è importante cambiare le normative di un settore che è in profonda evoluzione. La tecnologia intelligente sarà di sicuro un altro dei fattori determinanti insieme al cambiamento delle norme.
La normativa “finalmente si sta rendendo conto che è importante mobilizzare le risorse del private banking che rappresenta un terzo del risparmio degli italiani“, anche per creare opportunità di investimento a medio e lungo termine. Lo ha detto Fabio Innocenzi, presidente di AIPB, intervistato dal direttore del magazine Wall Street Italia Massimiliano Volpe a margine del forum sul private banking.
Dai numeri emersi durante i lavori del forum di AIPB si scopre che parte della clientela private non è ancora seguita dalle associate italiane del private banking. Vista la sua natura, il private banking ha tuttavia le potenzialità per conquistare quest’altra fetta di clienti, secondo Innocenzi.
“Purtroppo quello che ci sta aiutando è il fatto che nella clientela private non seguita dal private banking ci sono stati molti casi di concentrazione del rischio elevate, cosa che tipicamente il servizio private evita”, anche perché per sua natura punta sulla diversificazione di portafoglio.