Il parlamento Ue ha approvato una risoluzione non legislativa per contrastare la propaganda anti europea del governo russo, accusando il Cremlino di finanziarie i partiti e i movimenti contrari al progetto europeo.
Nel rapporto formalizzato nel corso della plenaria di Strasburgo, si fa capire che il Vecchio Continente è in guerra con la Russia: “la disinformazione fa parte della guerra ibrida“, un termine in uso anche in ambienti militari. Divisi i partiti italiani, la Lega Nord e Altra Europa hanno votato contro, Forza Italia e PD spaccate.
Ora si ipotizzano nuove sanzioni contro alcuni media russi. Il Cremlino ribatte: “Vogliono insegnarci la democrazia, ma questo loro atteggiamento è invece la prova di un “degrado politico” in merito all’idea di democrazia nell’Occidente”. Lo ha dichiarato Putin mercoledì in riferimento al voto di Strasburgo.
Tutti “provano a dare lezioni di democrazia” alla Russia, ma i parlamentari europei si limitano a una politica di restrizioni “che non è il modo migliore” di trattare alcuna questione.
“Il miglior approccio da tenere – secondo il presidente della Russia – sarebbe avere un dibattito aperto, nel quale vengono presentati argomenti solidi e validi a sostegno del proprio punto di vista”.