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“Italia ricorrerà a Fondo Salva-Stati e cadrà nelle mani della troika”

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“Fonti interpellate a Roma ritengono che, in caso di vittoria del No al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, il governo italiano potrebbe essere costretto a ricorrere all’Esm nel suo ruolo di Fondo salva-Stati, al fine di mettere al riparo le proprie banche”. E’ quanto scrive in un articolo pubblicato sul Telegraph da Ambrose Evans-Pritchard.

Nell’articolo, dal titolo “Fears Italy may need €40bn bail-out for its crumbling banks”, Pritchard avverte che l’Italia potrebbe aver bisogno di un bailot del valore di 40 miliardi di euro per sanare il suo sistema bancario.

Il ricorso all’ESM – European Stability Mechanism – per l’editorialista del Telegraph è un “percorso umiliante e doloroso che deve essere approvato dal parlamento tedesco. Si tratterebbe di una troika parziale, in base a quanto è stato stabilito dall’ Unione europea“.

Così ha ammesso un banchiere italiano interpellato dal Telegraph:

“Riteniamo che le banche dovranno raccogliere risorse per 40 miliardi di euro: ciò implicherebbe il ricorso al bailout dell’ESM. I problemi delle banche stanno diventando una scusa per fare in modo che l’Italia entri in un programma dell’Ue. E ciò non accadrà con Renzi, visto che lui non ci sarà più dopo una (eventuale) vittoria del “NO” al referendum. Noi prevediamo che tutto ciò accadrà con un governo tecnico“.

Continuano a colpi di articoli gli alert più foschi sul futuro dell’Italia in caso di NO alle riforme Renzi: le opposizioni e i sostenitori del No parlano di terrorismo finanziario, ma non sono i soli.

Perfino il ministro delle finanze Pier Carlo Padoan ha detto la scorsa settimana che la crisi del 2011 non si ripeterà e che non ci saranno attacchi speculativi contro l’Italia.

In questo conto alla rovescia che tiene sospesi, oltre ai politici e alle poltrone varie in Italia, gli investitori di tutto il mondo, non passa giorno senza l’arrivo di un nuovo campanello d’allarme. Nelle ultime ore ha fatto discutere lo scenario da incubo del Financial Times sul possibile fallimento di otto banche italiane, inclusa MPS; un altro investitore intervistato da Bloomberg ha dato poi all’euro da uno a cinque anni di vita.

Riguardo tuttavia a quei 40 miliardi di euro di cui l’Italia potrebbe avere bisogno per le sue banche, c’è da dire che la fonte intervistata dal Telegraph parla di una cifra che è stata già ventilata, e anche poche ore fa. Si tratta della cifra citata nella nota della banca d’affari Berenberg, che, nel comunicare i rating e i target price di alcuni istituti italiani, ha affermato chiaramente che “il sistema bancario italiano ha bisogno di ulteriori accantonamenti per circa 45 miliardi di euro in aggiunta ai 5 miliardi del Monte”.

Inoltre, a confermare l’escalation del pessimismo sulla sopravvivenza dell’Eurozona è l’indice Sentix: dal dato emerge che il 20% degli investitori stranieri prevede che l’Italia lascerà l’euro nei prossimi 12 mesi: si tratta del livello più alto da quando la società di ricerca tedesca ha iniziato a stilare i sondaggi.

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