Istat rivede al rialzo Pil III trimestre, +1% su base annua
Buone notizie dal fronte macro dell’Italia. L’Istat ha infatti rivisto al rialzo il Pil relativo al terzo trimestre. La crescita dell’economia italiana, su base annua, è pari a +1%, dunque più del rialzo +0,9% reso noto nella stima preliminare. Il trend del Pil su base trimestrale è stato confermato: il PIL del terzo trimestre è salito al ritmo dello 0,3% rispetto a quello del secondo trimestre.
Da segnalare che il terzo trimestre del 2016 ha avuto due giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2015.
Su base trimestrale, i principali aggregati della domanda interna hanno registrato un aumento: i consumi finali nazionali sono saliti +0,2% dei consumi finali nazionali e per gli investimenti fissi lordi l’incremento è stato dello 0,8% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono salite dello 0,7% e le esportazioni dello 0,1%.
Istat ha rivisto al rialzo anche le stime del Pil del secondo trimestre da una crescita zero rispetto al primo trimestre a +0,1%.
La crescita acquisita per il 2016 sale così a +0,9%, meglio delle stime del governo che prevedono un Pil a +0,8% per quest’anno.
La crescita acquisita è la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno.
Breaking news
I mercati asiatici chiudono in rialzo, con Hong Kong e Cina continentale in attesa dei risultati di Nvidia. L’indice Hang Seng e l’Hang Seng Tech registrano guadagni, sostenuti dai settori tecnologico e farmaceutico.
A settembre, la produzione nel settore delle costruzioni nell’area euro è calata dello 0,1% rispetto ad agosto, mentre in Italia è cresciuta del 2,2%. Questi dati, riportati da Eurostat, evidenziano una tendenza negativa per l’area euro, nonostante l’Italia mostri segnali di ripresa.
Avvio positivo per le borse europee, compresa Piazza Affari. Oggi report salari Bce e stasera trimestrali
Stm annuncia nel giorno del suo CMD le nuove prospettive di medio-lungo termine, posticipando al 2030 l’obiettivo di 20 miliardi di ricavi