Ferrari giù in Borsa, Cina impone tassa del 10% sulle auto di lusso
Se il titolo Ferrari cede quota stamattina in Borsa è per colpa di una misura annunciata in Cina. Nel quadro di un maxi piano di austerity e protezionismo, le autorità hanno deciso di imporre una tassa straordinaria del 10% sull’acquisto di auto di lusso. La misura ha l’obiettivo di scoraggiare il consumo di beni di lusso da parte delle élite socio-politiche ed economiche. L’imposta sarà applicata sugli acquisti di auto del valore superiore a 1 milione e 300 mila yuan (177 mila euro circa). Il titolo Ferrari cede circa l’1,35% a 51 euro a Piazza Affari (segui live blog)a fronte di un mercato generale poco variato.
È l’ennesimo giro di vite del presidente della Cina Xi Jinping contro le élite della seconda potenza economica della Terra. Il partito Comunista vuole ridimensionare l’alto tenore di vita delle personalità politiche e dei banchieri del paese. Va ricordato che la Cina aveva già introdotto un’imposta del 25% sulle auto straniere importate in Cina. Le vetture importate in Cina ogni anno raggiungono le 10 mila unità nel settore ultra-lusso contro le oltre 20 milioni di auto passeggeri vendute su quello che rappresenta il mercato automobilistico numero uno al mondo.
Breaking news
Le borse cinesi chiudono in negativo a causa della cautela sui mercati globali, influenzata dall’approccio della Federal Reserve sui tassi. L’indice Hang Seng perde lo 0,5%, mentre Shanghai segna un calo dello 0,36%. Anche Sydney e Seul registrano performance negative.
Conad prevede di chiudere il 2024 con un aumento del fatturato del 4,5%, raggiungendo 21,1 miliardi di euro. Il presidente Mauro Lusetti sottolinea la solidità e la crescita continua dell’azienda, mantenendo una quota di mercato del 15% in Italia. I negozi specializzati come PetStore Conad e TuDay Conad mostrano performance positive.
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Leonardo e Arbit Cyber Defence Systems hanno siglato un accordo per sviluppare soluzioni di cybersicurezza per programmi multinazionali e multi-dominio come GCAP, AICS, JOC-COVI e Defence Cloud, rispondendo ai requisiti di sicurezza UE e Nato.