Banche: sospesi diversi titoli, nel 2016 perdite più pesanti rispetto a crisi del debito
Le perdite si fanno più pesanti anche rispetto alla crisi del debito sovrano. La politica di governo non dovrebbe essere stravolta dopo l’addio di Renzi, ma i problemi del settore bancario italiano – scarsa capitalizzazione e crediti deteriorati monstre a bilancio – che andrebbero risolti in tempi rapidi, potrebbero invece aggravarsi a causa dell’attuale instabilità politica. Dopo un avvio senza troppi patemi, la volatilità ha preso il sopravvento a Piazza Affari. I titoli di alcune banche sono sotto pressione in Borsa (segui live blog). Il listino generale non tracolla, ma le azioni di Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Banco Popolare e di Pop Milano sono state sospese per eccesso di ribassi (le perdite teoriche sono di più del -5%). Va male anche UniCredit, che accusa una flessione di almeno il -6%.
Il settore bancario del nostro paese è il più penalizzato dal voto contrario al referendum costituzionale. I titoli sono in calo del -50% da inizio anno e sono destinati a subire una perdita annuale più pesante di quella accusata all’apice della crisi del debito sovrano del 2011. Altalenante la seduta di Mps fin sui: la travagliata banca – quella che potrebbe risentire di più delle ripercussioni dell’incertezza politica che si è creata dopo il referendum costituzionale, in vista della ricapitalizzazione – ha aperto in netto ribasso, poi ha virato in positivo e ora cede più di un punto e mezzo percentuale a 19,17 euro. Oggi dovrebbero arrivare novità dal fronte dell’aumento di capitale da 5 milirdi di euro. In calendario c’è infatti un incontro con le banche.
A impedire grandi scossoni sul mercato generale è un fattore su tutti: il mercato scontava già la vittoria del No al referendum costituzionale e una serie di rotazioni di portafogli e ricoperture da parte di molti investitori istituzionali stanno aiutando i listini. È probabile che la tenuta dell’euro e dei titoli governativi, grazie all’intervento previsto della Bce a sostegno dei titoli del debito italiano, abbiano indotto gli operatori a rimuovere le posizioni ribassiste e ricoprirle, sostenendo in parte i titoli domestici. Sul Forex, dopo essere sceso ai minimi di quasi tre anni l’euro ha recuperato sul dollaro, tornando a quota 1,065.
Breaking news
L’avvio di Wall Street è caratterizzato da incertezze mentre la stagione delle trimestrali bancarie prende il centro della scena. Gli utili di Goldman Sachs, Bank of America e Citigroup superano le aspettative, ma l’indice manifatturiero Empire State di ottobre mostra una contrazione inattesa. Gli investitori attendono discorsi chiave della Fed per ulteriori indicazioni.
Il gigante farmaceutico Johnson & Johnson ha registrato un incremento significativo degli utili nel terzo trimestre, superando le previsioni di mercato. Con un utile netto di 2,69 miliardi di dollari e un fatturato di 22,47 miliardi, la società prevede una solida performance anche per l’intero anno.
Boeing ha siglato un accordo di credito supplementare da 10 miliardi di dollari con grandi banche, tra cui BofA e Citi, per affrontare problemi di liquidità legati a uno sciopero che ha bloccato la produzione del 737 MAX. La società ha annunciato il taglio del 10% della sua forza lavoro globale e potrebbe raccogliere fino a 25 miliardi di dollari attraverso un’offerta di titoli di debito e azioni.
Sace ha riportato un significativo aumento dell’utile netto nel primo semestre 2024, con risultati positivi in investimenti e ricavi assicurativi. L’azienda ha mobilitato 26,3 miliardi di euro, di cui una parte consistente ha supportato l’export e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.