Opec: Russia vuole che tutti rispettino accordi su taglio produzione petrolio
La Russia è preoccupata che non tutti i paesi rispettino gli accordi presi con l’Opec sul taglio della produzione di barili di petrolio. I prezzi della materia prima crescono oggi sui mercati, sulle speranze che la riduzione dell’output possa essere apportata dai paesi che non fanno parte del cartello dei maggiori esportatori di petrolio, in parallelo ai limiti concordati con gli stati membri dell’Opec.
Secondo Reuters il governo della Russia vuole che vengano intavolati nuovi colloqui dopo la riunione dell’Opec e vista anche l’offerta eccessiva di petrolio del mese scorso. La Russia vuole assicurarsi che gli impegni presi per tagliare la produzione di greggio vengano rispettati al 100% e definisce “preoccupanti” i dati pubblicati sulla quantità di greggio estratto dall’Opec a novembre.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.