Anche la sempre sobria agenzia di stampa inglese Reuters cita il palese conflitto di interessi e i rischi di stravolgere gli equilibri politici ed economici mondiali che la scelta di Donald Trump per il Segretario di Stato rappresenta per gli Stati Uniti.
Trump ha confermato che sarà Rex Tillerson, l’amministratore delegato e chairman di Exxon Mobil, il suo più alto rappresentante di politica estera. I dubbi sorgono spontanei e viene da porsi una domanda importante: un uomo che ha dedicato l’intera vita al business del petrolio con legami molto stretti con la Russia può mettere da parte gli interessi delle aziende e agire invece nell’interesse nazionale?
Tillerson, 64 anni, ha iniziato la sua carriera in Exxon Mobil come ingegnere di prodotto nel 1975 e da allora ha lavorato sempre per la stessa società, guidando le divisioni del gruppo petrolifero americano in Yemen, Thailandia e Russia prima di essere nominato amministratore delegato otto anni fa.
Tillerson, che dal 2010 al 2012 è stato il 33esimo presidente dei Boy Scout americani, aveva fatto capire di volersene andare in pensione alla fine di quest’anno.
Trump: Ceo Exxon è “uomo di classe mondiale”
Trump l’ha definito “un uomo di classe mondiale” e “uno dei maggiori businessman di successo al mondo”, ma i senatori di tutti gli schieramenti politici hanno espresso preoccupazioni sulla scelta. È un po’ come se al governo italiano fosse nominato ministro degli Esteri Paolo Scaroni. “Avendo gestito operazioni in 200 diversi uffici nel mondo”, si legge in un comunicato dello staff di Trump, “Tillerson sa come gestire un’organizzazione globale e come navigare con successo la complessa architettura degli affari mondiali e dei suoi vari leader stranieri”.
Tillerson, che le indiscrezioni dei media americani davano da qualche giorno come il favorito ad assicurarsi il posto di Segretario di Stato, non sarà l’unico membro dell’amministrazione Trump a essere in buoni rapporti con Mosca. Il consulente per la sicurezza nazionale americana, Michael Flynn, è vicino al presidente russo Vladimir Putin e ha ribadito in più occasioni che Russia e Stati Uniti dovrebbero collaborare di più.
Da un report della CIA destinato al presidente uscente Barack Obamam il cui contenuto è stato rivelato dal Washington Post alla fine della scorsa settimana, è emerso che hacker di provenienza russa avrebbero cercato di influenzare il voto alle presidenziali americane dell’8 novembre per favorire il candidato Repubblicano.
Quanto al capitolo delicato del conflitto di interessi, basti pensare che Exxon Mobil è una multinazionale con una capitalizzazione di Borsa di circa $369 miliardi e 75.300 dipendenti in dote. È la quinta società più grande al mondo per capitalizzazione e la numero uno nel settore del petrolio. La scelta rischia di cambiare radicalmente gli equilibri geopolitici ed energetici mondiali.