Inflazione UK torna a crescere dopo choc Brexit: toccati i massimi dal 2014
Dopo due anni di incrementi modesti e dopo lo choc della Brexit di giugno, l’inflazione nel Regno Unito è tornata a crescere con forza a novembre, salendo sui massimi da novembre 2014. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dell’1,2% dallo 0,9% di ottobre, facendo meglio delle stime degli economisti che erano per un miglioramento a +1,1%.
L’inflazione di base, calcolata escludendo gli elementi più volatili come cibo ed energia, è cresciuta dell’1,4% il mese scorso, in rialzo dall’1,2% fatto registrare a ottobre e anche rispetto alle stime degli analisti che in media prevedevano un risultato di +1,3%. Nonostante gli incrementi notevoli, l’inflazione resta ancora lontana dai target a lungo termine della Banca d’Inghilterra. Detto questo una variazione del +1,2% costituisce una crescita significativa.
Breaking news
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.
A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.
La Borsa di Tokyo ha terminato la giornata in calo, influenzata dalle politiche restrittive della Fed e dal crollo dei titoli tecnologici in Asia, seguendo Wall Street. Mentre le banche hanno limitato le perdite, l’indice Nikkei ha perso l’1,09% e il Topix lo 0,73%. La BoJ si prepara a un aumento dei tassi a dicembre. Hong Kong in ripresa, Shenzhen e Shanghai mostrano andamenti contrastanti.
Piazza Affari tra le peggiori d’Europa con impatto stacco divdiendi: oggi sono numerose le società del Ftse Mib impegnate nell’appuntamento cedola