Borsa Milano guarda alla Fed, ma non solo. I dossier aperti a Piazza Affari aumentano: ora l’attenzione degli investitori è focalizzata non solo sulle banche italiane e sulle mosse che decideranno di adottare per risolvere il problema dei crediti deteriorati, ma anche -e soprattutto in queste ore – sulla scalata ostile del finanziere bretone Vincent Bolloré su Mediaset.
Bolloré, che soltanto ieri aveva rilevato di essere salito al 3% del capitale, non nascondendo l’intenzione di ambire a una quota fino al 20% con la sua Vivendi, ha reso noto di aver raggiunto già una partecipazione pari al 12,32%, dopo qualche ora. Fininvest ha annunciato che tra azioni e diritti prenotati per oggi è salita al 39,77% dei diritti di voto (azioni proprie escluse), dopo aver avvertito Vivendi di non voler “arretrare neppure di un passo dalla sua posizione di azionista di riferimento di Mediaset”,controllata della famiglia Berlusconi.
Oltre al dossier Mediaset, rimangono osservate speciali le banche italiane, con MPS e UniCredit. Ieri, il piano dell’AD Jean Pierre Mustier che rafforzerà il capitale della banca con un’operazione di aumento di capitale di 13 miliardi di euro, ma si tradurrà anche in una vera e propria manovra di lacrime e sangue per i dipendenti.
Oggi fari puntati sulla riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, che si concluderà con l’annuncio sul rialzo dei tassi. Stando all’andamento dei futures sui fed fund a 30 giorni rilevato dal CME, i mercati scommettono sulla manovra restrittiva con una probabilità del 95,4%. Ma sarà importante capire soprattutto cosa emergerà dal comunicato riguardo alle future mosse che Janet Yellen, presidente della banca centrale americana ha in mente.
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