Con la fine dell’anno arriva puntuale anche l’elenco dei cigni neri, eventi catastrofici inattesi che è difficile che si materializzino, stilato da Societe Generale.
Come è solita fare con cadenza semestrale la banca francese ha identificato quattro eventi su tutti che potrebbero sconvolgere i mercati finanziari, ma stavolta ha citato anche due eventi “cigni grigi” che, al contrario, potrebbero dare una mano ai rialzisti, risollevando le sorti dei listini finanziari.
I rischi al ribasso per l’outlook della crescita economica mondiale elencati nel report sono:
- Incertezza politica (30% di chance che si verifichi)
- Incremento marcato dei rendimenti obbligazionari (25% di possibilità)
- Atterraggio duro dell’economia cinese dopo anni di balzi portentosi del Pil (20%)
- Guerre valutarie globali (15%)
I due cigni grigi (rischi al rialzo) citati sono invece:
- Più capex, ossia spese per capitale (15%)
- Un processo di consolidamento fiscale e di riforme strutturali (5%)
Le possibilità di avvio delle riforme si sono dimezzate rispetto alle previsioni della banca di sei mesi fa. La taglia dei cigni nero e grigio rappresentati nel grafico della banca dà l’idea di quanto importanti sarebbero gli eventi citati, qualora dovessero effettivamente manifestarsi nei prossimi mesi.
A maggio di quest’anno gli analisti di Societe Generale stimavano ci fosse il 40% di possibilità che l’incertezza politica in Europa scatenasse il finimondo sui mercati finanziari, una percentuale molto alta per gli standard utilizzati per gli eventi sistemici considerati cigni neri.
Brexit e caos politico in Italia dopo la sconfitta del referendum costituzionale si sono concretizzati ma non hanno ancora intaccato in negativo la performance dei mercati azionari. L’anno prossimo i nodi potrebbero venire al pettine se dovesse essere palesarsi anche uno dei cigni neri sotto rappresentati.