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Mps: ci restano solo 4 mesi di vita

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A Mps rimangono solo quattro mesi di tempo e poi la liquidità della banca sarà completamente prosciugata. È stata la stessa società ad ammetterlo, rivelando che i mesi a disposizione non sono 11, come aveva invece previsto in precedenza. Nel supplemento alla nota informativa di aggiornamento sul capitale circolante, Mps dice di avere al momento 10 miliardi e 600 milioni di liquidità, che si ridurrà a 200 milioni tra quattro mesi, per poi risultare insufficiente a partire dal mese successivo.

Ormai è una corsa contro il tempo per salvare la terza banca d’Italia, mentre sui mercati è scattata una fuga degli investitori, consapevoli che se dovesse scattare il piano di aiuti del governo, a subire perdite saranno anche azionisti e obbligazionisti di Mps, come prevedono le normative Ue in materia di salvataggio.

La conversione di bond Mps in azioni, data sui 200 milioni di euro ieri, sembra che sia ferma a 500 milioni oggi, quando manca un solo giorno alla conclusione dell’operazione volta a raccogliere capitale fresco finalizzato al rafforzamento patrimoniale della terza banca d’Italia. Lo riferiscono fonti finanziarie alle agenzie di stampa. L’obiettivo era fissato a 1,5 miliardi di euro di adesioni. Ieri sui mercati i bond subordinati di Mps hanno toccato i minimi di sempre. L’operazione si chiuderà domani. Al momento del lancio, la banca senese auspicava di raccogliere circa 1,5 miliardi.

A Milano i trader e gestori sono ormai rassegnati. Un salvataggio con i capitali privati non si materializzerà. Lo swap tra bond e azioni non arriverà alla metà dei fondi previsti e la scadenza fissata per domani dell’aumento di capitale non verrà rispettata. L’unica soluzione rimasta è l’intervento statale.

A questo punto il governo Gentiloni, che chiederà il parere favorevole di Camera e Senato per l’innalzamento del debito pubblico volto a offrire uno scudo al sistema bancario da 20 miliardi, spinge per il ricorso agli aiuti di Stato. Secondo le direttive Ue in materia di salvataggi degli istituti in crisi, a partecipare saranno anche obbligazioni e azionisti della banca, che perderanno quindi parte del loro investimento.

Il capo del Tesoro Pier Carlo Padoan ha assicurato che l’impatto negativo sugli investitori sarà minimo, ma il bagno di sangue in Borsa prosegue. Il titolo Mps affonda oggi in Borsa accusando un calo di anche il -12%. I titoli hanno perso circa il 30% del valore negli ultimi 30 giorni.

Intervenendo in aula alla Camera, Padoan ha sottolineato che la somma dei 20 miliardi richiesti è basata sulla natura “precauzionale” della richiesta di autorizzazione rivolta dal governo al Parlamento.

“La natura precauzionale della misura spiega la dimensione della cifra dei 20 miliardi, è una cifra a nostro avviso sufficiente a dare un impatto segnaletico ma non esagerato perché indurrebbe a pensare che la situazione di gravità del sistema finanziario italiano sia più grave di quella che è e non lo è”.