Le valutazioni azionarie sono attualmente convincenti in Europa, con il ciclo economico che si sta gradualmente rafforzando.
Secondo gli esperti di Degroof Petercam AM, l’incongruenza tra i prezzi delle azioni e i solidi fondamentali delle società europee di qualità, combinata con la prospettiva globale più ampia, creerà opportunità all’inizio del 2017.
Europa di qualità a buon mercato<
I titoli azionari europei mostrano al momento valutazioni relativamente interessanti. Il rapporto P/E corretto per il ciclo, cioè il prezzo diviso per i profitti medi nel corso degli ultimi 10 anni, è ben al di sotto della media di lungo periodo, nonostante la recente limitata rivalutazione.
Oltre alle valutazioni ritenute interessanti, secondo Degroof Petercam AM ci sono otto validi motivi per investire nel Vecchio Continente nonostante le tante incertezze politiche all’orizzonte. Ecco i fattori a supporto di un potenziale rafforzamento dei valori azionari europei nel medio termine:
- Redditività: da sempre un anticipatore del mercato globale, l’azionario statunitense è crollato durante la crisi finanziaria del 2008, ma è stato il primo a sperimentare un rimbalzo. Le imprese europee stanno ancora sperimentando un effetto catch-up in termini di redditività e di margini, avendo a disposizione, quindi, ancora più potenziale.
- Normalizzazione dei tassi: la Fed ha rialzato i tassi a dicembre ed è ampiamente previsto che proseguirà su questa strada a un ritmo moderato nel 2017. Anche se questo può causare una certa volatilità nel breve termine, ciò ha storicamente portato alla sovraperformance dei titoli azionari europei, una prospettiva che è tanto più probabile considerato che il contesto europeo dei tassi dovrebbe rimanere debole nel medio termine.
- Dividend yields attraenti: i titoli azionari europei offrono un dividend yield attraente rispetto alle obbligazioni societarie denominate in euro.
- Valutario: è previsto che sia la sterlina che l’euro rimangano relativamente deboli rispetto al dollaro (solo per fare un esempio). Ciò aumenta l’appetibilità dei prodotti delle imprese europee all’estero e può aumentare i ricavi derivanti dalle esportazioni.
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Fusioni e acquisizioni: un euro più debole e, quindi, un prezzo più basso per le imprese europee, possono favorire l’attività di M&A da parte di acquirenti stranieri. Nel 2016, i cinesi, che cercano costantemente di investire il loro denaro in eccesso al di fuori del paese e di acquisire tecnologia occidentale, così come gli americani, hanno messo sempre più nel mirino obiettivi europei, portando a un rialzo dei prezzi dei rispettivi titoli azionari.
6. Attivismo degli investitori: l’attivismo degli azionisti si sta intensificando in Europa, con gli investitori che richiedono con sempre maggiore decisione modifiche alla strategia aziendale e di governance. In genere, questa attività supporta i prezzi delle azioni.
7. Volatilità: il 2017 sarà un anno politicamente complesso: elezioni presidenziali in Germania, Francia e Paesi Bassi, negoziati sulla Brexit in corso, ecc. Ai prezzi attuali, tuttavia, i picchi di volatilità che possono verificarsi attorno a questi eventi possono rappresentare un’eccellente opportunità di acquisto per gli investitori che guardano al lungo termine. Infatti, gli investitori globali tendono a vendere in modo indiscriminato in tali situazioni, consentendo agli operatori più informati di acquistare società europee di qualità a un prezzo conveniente.
8. Maggiore possibilità di accesso ai mercati in crescita: lo scenario macroeconomico e politico sta migliorando nei mercati emergenti, anche per quanto riguarda la Cina. Allo stesso tempo, le società europee hanno un’esposizione ai mercati emergenti più consistente di quelle statunitensi: ciò rappresenta la possibilità di beneficiare di una crescita di lungo termine senza l’elevata volatilità tipicamente associata all’azionario delle imprese dei mercati emergenti.