Usa: Ism manifatturiero in rialzo e alert inflazione, su tassi Treasuries e dollaro
Nel mese di dicembre del 2016 l’Ism manifatturiero degli Stati Uniti si è attestato al record in due anni, salendo dai 53,2 punti di novembre a 54,7 punti, al di sopra delle attese degli analisti intervistati dal sito MarketWatch. Guardando ai sottoindici dell’Ism, quello relativo ai nuovi ordinativi si è attestato a 60,2 punti, rispetto ai 53 di novembre, al livello più alto dal novembre del 2014.
Occhio alla componente dell’inflazione, rappresentata dal sottoindice dei prezzi pagati, che è schizzata da 53,2 a 65,5 punti di dicembre, ben al di sopra delle stime, che erano per un valore decisamente inferiore, pari a 53,6 punti. Si tratta del record dal giugno del 2011.
Immediata la reazione sul mercato del forex e dei titoli di stato Usa. Ulteriore rafforzamento per il dollaro che ha accelerato ulteriormente al rialzo nei confronti delle principali valute mondiali. Euro osservato speciale in calo di quasi -1% sul dollaro sotto la soglia di $1,04, bucata oggi, al minimo in una settimana.
Buy sul dollaro anche nei confronti dello yen.
Le speculazioni sull’aumento dell’inflazione si sono rispecchiate anche nel trend dei Treasuries, con il rialzo dei tassi a 10 e 30 anni.
Acquisti su Wall Street, che ha iniziato il 2017 nella sessione di oggi. Il Dow Jones schizza di oltre +115 punti (+0,60%), a 19.882 punti circa, il Nasdaq fa +0,93% a 5.432 e lo S&P avanza +0,81% a 2.256 circa.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.