Mercati, cattive notizie dall’indice dell’appetito per il rischio di Goldman Sachs
L’indice dell’ottimismo dei mercati misurato da Goldman Sachs ha toccato i massimi di tutti i tempi, un cattivo segnale per azionario e materie prime, perché indicatore di iper comprato. I prezzi delle classi di asset sono su livelli molto alti e quello che preoccupa gli analisti della banca sono soprattutto i titoli azionari, come puntualizzato ieri da Christian Mueller-Glissmann, senior multi-asset strategist valuations, durante una conferenza a Londra.
“È un grafico che è ben presente nelle menti degli investitori oggi. È l’indicatore dell’appetito per il rischio, il quale in pratica mostra quale è l’appetito per il rischio sui mercati”. Viene misurato in tempo reale e tiene conto di Borse, volatilità e di tutto quello che riflette quanto rialzisti sono i mercati in questo momento”.
L’indice non ha toccato i massimi di sempre a gennaio, bensì a metà dicembre. “Non siamo all’inizio ma più o meno a metà del percorso ora”, osserva Mueller-Glissmann.
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A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.
La Borsa di Tokyo ha terminato la giornata in calo, influenzata dalle politiche restrittive della Fed e dal crollo dei titoli tecnologici in Asia, seguendo Wall Street. Mentre le banche hanno limitato le perdite, l’indice Nikkei ha perso l’1,09% e il Topix lo 0,73%. La BoJ si prepara a un aumento dei tassi a dicembre. Hong Kong in ripresa, Shenzhen e Shanghai mostrano andamenti contrastanti.
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