Durante le più di due ore del primo dibattito televisivo delle primarie di centro sinistra in Francia, che si terranno tra il 22 e 29 gennaio per decidere chi del partito socialista o degli ecologisti sfiderà Francois Fillon (centro destra) e Marine Le Pen (Front National) alle presidenziali di questa primavera, i sette candidati si sono confrontati a viso aperto su diversi temi come terrorismo, economia, fisco e lavoro.
A uscire vincitore, secondo i primi sondaggi, è l’ex ministro dell’Economia Arnaud Montebourg. Secondo le rilevazioni preliminari di Elabe, l’ex primo ministro Manuel Valls è indietro di tre punti. Si preannuncia un secondo dibattito tv ancora più acceso.
Le maggiori divisioni ieri si sono viste su un aspetto inatteso del programma politico: il reddito di base universale. Alcuni candidati, quelli più a sinistra come l’ex ministro Benoit Amon e Jean-Luca Bennahias sono favorevoli alla misura, mentre i più centristi come Valls, l’ex premier ministro sotto Hollande, si sono opposti.
Sul reddito minimo per tutti, il punto di frattura più ampio tra i candidati che hanno partecipato al confronto tv sul canale TF1, ma soprattutto in merito al giudizio sull’operato del governo uscente – come per esempio quando sono state affrontate le questioni controverse della riforma del lavoro e della “decadenza della nazionalità”, misura per punire i terroristi con doppia nazionalità con la perdita dei diritti di passaporto francesi – Valls, il candidato favorito delle primarie, è stato messo decisamente sotto pressione.
Il dibattito si è fatto acceso anche su altri temi importanti, come il potere d’acquisto, le misure economiche e sociali anti crisi, in particolare la battaglia contro la disoccupazione – uno dei grandi fallimenti dell’amministrazione Hollande che aveva promesso di abbattere il tasso dei senza lavoro – e la lotta contro il terrorismo e le disuguaglianze.
Sul reddito universale, la proposizione faro del programma di Hamon, che tutti gli altri candidati tranne Jean-Luc Bennahmias non approvano, Hamon l’ha difesa dicendo che è destinata all’insieme della societa. “È un aiuto all’imprenditoria, a chi ha meno di trent’anni. Chi ha un reddito alto, come la signora Bettencourt, lo rimborseranno dieci volte con le loro tasse”.
Per Vincent Peillon, si tratta di un’idea che invece “filosoficamente pone un grande problema”. Anche il candidato dell’ala più a sinistra Montebourg è contrario. Il candidato di centro sinistra Peillon ha ricordato che la solidarietà da secoli si basa sull’idea che quelli che hanno di più danno a chi ha di meno. Valls da parte sua ha difeso il valore e la dignità del lavoro, facendo capire che si rischia di creare un popolo di nulla facenti.
“Voglio una società del lavoro”, ha ribadito Manuel Valls, mentre François de Rugy ha rifiutato l’idea di “un reddito di base come cardine per bilanciare” la lotta contro la disoccupazione.