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BIOTECNOLOGIA: IL CICLO DELLA RICCHEZZA

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Durante un periodo di elevata incertezza per i mercati, la biotecnologia sta iniziando a sembrare una cosa sicura. Con circa 450 prodotti terapeutici nelle ultime fasi di test clinici e oltre 30 societa’ in attivo, l’industria potrebbe essere all’apice di quello che il gestore di fondi Larry Feinberg chiama “l’eta’ d’oro della biotecnologia”.

Solo una minuscola frazione di questi prodotti verranno probabilmente messi sul mercato nel 2002, sottolinea Feinberg, la cui societa’ ‘Oracle Partners’ gestisce $1 miliardo investito esclusivamente in societa’ della sanita’. Quest’anno l’enorme volume di notizie – che Feinberg prevede soprattutto in positivo – potrebbe infiammare l’entusiasmo degli investitori.

Amgen(AMGN – Nasdaq) e Genentech(DNA – Nyse), ovvero le maggiori societa’ biotecnologiche, hanno un sostenuto flusso di nuovi medicinali e sono finanziariamente solide. Ad incalzarle e’ una nuova classe di promettenti societa’ biotecnologoliche a media capitalizzazione guidate da Icos(ICOS – Nasdaq) e ImClone Systems(IMCL – Nasdaq), ognuna delle quali propone prodotti interessanti (Icos per l’impotenza e ImClone per il cancro), vicini all’approvazione governativa.

L’anno scorso le azioni di ImClone e di Icos sono aumentate rispettivamente del 59% e del 20% fino a meta’ dicembre, mentre l’indice Nasdaq Biothechnology e’ sceso del 12%. Entrambe hanno ancora spazio per crescere.

I maggiori vincitori della biotecnologia, pero’, dovrebbero essere le societa’ della genomica. Le due principali aziende in questo campo, Millennium Pharmaceuticals(MLNM – Nasdaq) e Human Genome Sciences(HGSI – Nasdaq), potrebbero vedere aumentare il proprio titolo quando gli investitori realizzeranno che l’applicazione della scienza genetica alla formulazione di medicinali non e’ piu’ un concetto astratto.

La genomica e la ‘proteomica’ – l’identificazione delle proteine associate alle malattie – hanno iniziato a portare alla clinica molecole promettenti quali la MLN4760, un nuovo trattamento per l’obesita’ scoperto da Millennium, che recentemente ha iniziato la Fase I delle prove sulla sicurezza del medicinale in questione.

L’ MLN4760, sviluppato in collaborazione con Abbott Laboratories(ABT – Nyse), rappresenta la prima molecola di Millennium in fase clinica specificatamente designata a sconfiggere una malattia di derivazione genomica.

Millennium sta sperimentando altri nove medicinali derivanti da acquisizioni.

Human Genome Sciences ha mezza dozzina di medicinali in fase di sviluppo clinico, tutti identificati analizzando geni e proteine per potenziali medicinali.

Millennium e Human Genome Sciences sono saliti alle stelle due anni fa nel mezzo dell’entusiasmo per la mappatura del genoma umano, solo per crollare nel 2001 con il resto del Nasdaq. Oggi, entrambe le societa’ vengono scambiate a meno di un terzo dei loro massimi.

Ho parlato di questo a Mark Levin, amministratore delegato di Millennium, quando era a New York lo scorso novembre per una conferenza sull’investimento nel settore della sanita’.

La sua risposta e’ stata che Millennium crede nel suo futuro tanto da impiegare oltre 1.000 persone nell’area dello sviluppo e della ricerca – gli investitori possono essere anche rassicurati dal fatto che Millennium ha $1,5 miliardi in banca.

Levin e’ giustamente entusiasta del MLN4760. Il medicinale mira a aumentare il metabolismo corporeo inibendo la produzione di un enzima ritenuto responsabile dell’accumulo di grassi, mentre i piu’ recenti trattamenti contro l’obesita’ riducono solamente l’appetito e possono avere effetti collaterali indesiderati.

L’accordo di Millennium con Abbott per sviluppare congiuntamente il MLN4760 e’ davvero importante. Mostra quanta strada ha fatto l’industria biotecnologica in relazione alle grandi societa’ farmaceutiche.

Abbott ha accettato di combinare l’intero programma di ricerca di medicinali per malattie del metabolismo con quello di Millennium, dividendo al 50% tutti i costi e i guadagni futuri. In base all’accordo quinquennale firmato lo scorso marzo, Abbott ha anche accettato di acquistare una partecipazione da $250 milioni in Millennium.

Identificare il modo per colpire una malattia e’ solo uno contributi delle societa’ di genomica nel processo di sviluppo dei medicinali. Esse infatti risultano importanti, per esperienza e tecnologia, anche durante le prove cliniche per studiare come i geni determinano la risposta di un paziente a una terapia farmacologica.

Millennium, ad esempio, sta analizzando il DNA in campioni di midollo spinale di pazienti con multiplo mieloma (un cancro del sangue) che stanno partecipando alla fase II dei test sul medicinale principale, un inibitore proteinico chiamato LDP-341.

La speranza e’ quella di trovare le impronte digitali genetiche di quei pazienti che beneficiano o meno del nuovo farmaco contro il cancro. Il processo e’ chiamato farmacogenomica, e sta cambiando il modo in cui verra’ praticata la medicina.

“I medici avranno il giusto medicinale al momento giusto, per ogni paziente “, dice spesso Levin. Ma la frase di Millennium viene ripetuta anche da societa’ minori della genomica, quali Myriad Genetics(MYGN – Nasdaq), che ha anch’essa all’attivo un gruppo di medicina preventiva.

Le societa’ della genomica prenderanno parte all’ondata di consolidamenti nell’industria biotecnologica, ma non saranno probabilmente i principali beneficiari. La maggior parte dei loro prodotti non raggiungera’ il mercato prima di un paio d’anni e le societa’ acquirenti sono alla ricerca di un fatturato consistente.

Una settimana dopo l’incontro con Levin, Millenium ha accettato di pagare $2 miliardi in titoli azionari per COR Therapeutics(CORR – Nasdaq), il cui medicinale anticoagulante Integrelin ha registrato lo scorso anno vendite per circa $225 milioni.
Allora l’acquisto di Millennium risultava la maggiore fusione tra due societa’ biotecnologiche. Quel record e’ stato superato quasi due settimane dopo, quando Amgen ha accettato di sborsare $16 miliardi in liquidita’ e titoli azionari per Immunex(IMNX – Nasdaq) e il suo trattamento vincente contro l’artrite reumatoide Enbrel.

L’anno scorso Immunex ha avuto problemi quando il suo partner American Home Products(AHP – Nyse) non e’ riuscito a produrre il medicinale in quantita’ sufficienti a coprire la richiesta e le vendite si sono fermate a circa $750 milioni. Sotto Amgen, le vendite di Enbrel quest’anno potrebbero facilmente superare $1 miliardo.

Inevitabilmente ci saranno dei fallimenti tra le 339 societa’ biotecnologiche quotate sui listini USA.
Feinberg di Oracle Partners suggerisce di evitare di scommettere su aziende negli stati iniziali dello sviluppo. Anche societa’ in stadi avanzati possono pero’ avere delle delusioni.

Il titolo di Human Genome Sciences e’ sceso del 14% in due giornate di contrattazione all’inzio di dicembre dopo che la societa’ ha annunciato risultati deludenti per la Fase II del medicinale sperimentale sulla cicatrizzazione Repifermin, in prova per il trattamento della colite e di ulcere analoghe, che possono risultare dalla chemioterapia.

Tali cattive notizie possono in verita’ creare opportunita’ d’acquisto.
Anche se Human Genome Sciences eliminasse Repifermin, la sua piattaforma di ricerca basata sulla genomica dovrebbe continuare a produrre altri medicinali candidati. Gli analisti prevedono che quest’anno la societa’ passi a fasi cliniche almeno tre o quattro nuovi farmaci.

Gli investitori bruciati dall’ultimo boom della biotecnologia hanno buone ragioni per essere cinici, ma questa volta le valutazioni sembrano ragionevoli – o almeno per ora. Il prossimo boom dovrebbe essere piu’ sostanziale e duraturo di quanto sia stato in precedenza. La rivoluzione latente e’ reale.

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