Equitalia, cresce il ritmo delle domande di rottamazione cartelle
Prende il volo la richiesta di adesioni per la rottamazione delle cartelle Equitalia: nelle ultime due settimane sono state più di 55mila le domande; a due mesi e mezzo dall’avvio dell’operazione le domande pervenute al concessionario pubblico della riscossione sono state circa 156 mila. La maggioranza delle richieste sono arrivate dai contribuenti della Regione Lazio (27.200, in prevalenza dalla provincia di Roma); seguono Lombardia e Toscana (rispettivamente 21.848 e 14.169). La rottamazione delle cartelle esattoriali emesse fra il 2000 e il 2016 potrà godere di una sanatoria su interessi e sanzioni: la domanda potrà essere inoltrata entro il 31 marzo.
Sulla base delle prime 100mila domande arrivate a fine 2016 all’agente pubblico della riscossione si evince che il 72% dei crediti sono riferiti all’agenzia delle Entrate, il 20% l’Inps, il 3% comuni e aziende di servizi comunali.
La chiusura di Equitalia è prevista per il prossimo primo luglio.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.