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WALL STREET LIMA LE PERDITE DOPO ‘PHILLY FED’

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Al giro di boa, gli indici americani procedono su due binari, ma migliorano dopo il dato positivo dell’indice che anticipa lo stato dell’economia USA, Philadelphia Fed di febbraio, salito a 16, mentre il mercato si attendeva un calo a 10.

Il Nasdaq ha recuperato alcune perdite, ma e’ ancora depresso dall’allarme
lanciato dalla societa’ di fibre ottiche Ciena (CIEN – Nasdaq), dal giudizio negativo di Banc of America su Intel (INTC – Nasdaq) e dal notevole calo del colosso delle infrastrutture per Internet Cisco System (CSCO – Nyse), sulla scia di dubbi su alcune pratiche contabili.

Il Dow Jones oscilla al di sopra della parita’, sostenuto da General Electrics (GE – Nyse), in guadagno dopo che la banca d’affari Goldman Sachs ha definito GE il titolo migliore del 2002.

Sul fronte macroeconomico, confortante anche il dato sul Superindice economico degli Stati Uniti in gennaio, che tuttavia non ha dato un forte slancio ai mercati, in parte oscurato dal dato sui sussidi di disoccupazione settimanali, cresciuti di 10.000 unita’ a quota 383.000 dai precedenti 373.000 (dato invariato dopo revisione). Positivo, ma per ora poco considerato dagli investitori, il dato sul deficit della bilancia commerciale in dicembre.

Bene i settori petrolifero, trasporti, sanitario, farmaceutico, biotech, oro e alluminio.
Male, invece, infrastrutture per tlc, semiconduttori, telefonici, archiviazione dati, edilizio, editoriale e calzaturiero.

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Particolare attenzione tra gli investitori per Microsoft (MSFT – Nasdaq), in calo dopo che un giudice federale ha ordinato al gruppo di svelare agli esperti informatici i segreti dei sistemi operativi Windows XP nelle versioni professionali e non.

Numerose le notizie che quest’oggi contribuiscono a deprimere il settore tecnologico.

Sulla scia del giudizio negativo su Intel, cedono Texas Instruments (TXN – Nyse), STMicroelectronics (STM – Nyse) e Micron Technology (MU – Nyse).
Il Philadelphia Semiconductor Index (SOX – PHLX), accusa un calo di oltre il 3,5%.

Oltre a Ciena, anche la compagnia telefonica
BellSouth (BLS – Nyse) ha lanciato un allarme utili sui risultati del 2002.

Ciena e BellSouth trascinano al ribasso Qualcomm (QCOM – Nasdaq), JDS Uniphase (JDSU – Nasdaq), SBC Communications (SBC – Nyse) e Verizon (VZ – Nyse).

Nel frattempo, continua la saga dei ‘conti dubbi’. Oggi e’ il turno del colosso delle infrastrutture Internet Cisco (CSCO – Nasdaq) e
della compagnia assicurativa American International Group (AIG – Nyse).
Cede anche il gigante energetico PG&E Corporation (PGC – Nyse), che ha scoperto soltanto oggi alcuni errori contabili presenti nei bilanci che risalgono al 1999.

Prosegue anche il trend negativo il titolo della societa’ di software Computer Associates (CA – Nasdaq), indagata dall’FBI in merito ad alcune pratiche contabili.

Perde terreno il gigante media AOL Time Warner (AOL – Nyse), dopo la notizia che Janus Capital, sta a poco a poco disinvestendo le azioni del gruppo.

E tutto il settore media – in particolare il comparto editoriale – e’ in rosso dopo la raffica di ‘downgrade’ da parte della banca d’affari Morgan Stanley . Queste le societa’ colpite: New York Times (NYT – Nyse), Tribune (TRB – Nyse), Washington Post (WPO – Nyse) e E.W. Scripps (SSP – Nyse).

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